Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/06/2022 Qui - Sono passati ben 90 anni dall'uscita di questo film ed è difficile
trovare un'altra pellicola capace, a distanza di tanto tempo, di essere
così disturbante, priva di una qualsiasi falsa retorica, coraggioso nel
mostrare la crudeltà dei "normali" e dei cosiddetti "diversi" (usciva nel
1980 The Elephant Man, forse l'unico similmente avvicinabile, anche nella riuscita complessiva). In un
ipotetica classifica di film "maledetti" (il coraggio che ebbe Tod
Browning nel girare questo film è sotto gli occhi di tutti, ma è un
coraggio che pagò a caro prezzo) avrebbe il primo posto assoluto. Spiace
soltanto che questa pellicola, dalle vicissitudini a dir poco
travagliate, abbia una durata così limitata e non la versione delle
preview dell'epoca di 103 minuti, 30 minuti (quelli più estremi e
controversi) in meno, che non tolgono tuttavia alla versione disponibile
su VVVVID e/o Prime Video, la compattezza e potenza espressiva già
insiti nella pellicola, sconvolgente oggi come 90 anni fa, un tema
spigoloso e ancora attuale. Quello che si affronta in Freaks è infatti
la diversità che è "normale" e la
"normalità" che sa essere più mostruosa di quello che si vede. La
forza e l'impatto emotivo delle immagini non ha eguali, rapportate ai
tempi in cui è girato il film, inglobate in una storia che sembra
semplice, e che in effetti lo è, regalando al pubblico emozioni e
sentimenti reali e "normali", riuscendo a mantenere in costante
equilibrio l'ironia, il dramma e la violenza fisica e verbale senza
ricorrere per forza di cose alla retorica o all'enfasi dei personaggi
(veri "freaks") che popolano il film. Un cult/capolavoro che giustamente, a mio
avviso, merita tutta la considerazione di cui gode e che sarebbe il caso
di vedere almeno una volta nella vita. Voto: 8,5
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