lunedì 31 luglio 2023

Ennio (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2023 Qui - Avvalendosi di tante testimonianze, materiale di repertorio e una corposa intervista rilasciata dallo stesso Ennio MorriconeGiuseppe Tornatore dirige una polifonia di immagini, voci e note che non è solo un sincero omaggio ad un artista straordinario ma anche un'opera in grado, trascendendo l'aneddottica, di farne comprendere il carattere innovativo e l'importanza nel cinema contemporaneo. La lunga durata non pesa affatto ed anzi, al termine, alla commozione si mescola la voglia di risentire tutte le composizioni del Maestro, comprese quelle al servizio di film registicamente meno riusciti. Ennio è uno di quei documentari di cui è necessaria la visione per capire e comprendere la figura del più grande compositore di colonne sonore italiano che ci ha lasciato un lascito enorme, culturalmente rilevantissimo e di qualità eccelsa. Un documentario imprescindibile, difficile fare meglio. Voto: 7,5

Avatar - La via dell'acqua (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2023 Qui - Nel complesso un degno successore del precedente ma che non posso dire aver avuto lo stesso impatto, era impresa ardua. James Cameron infatti ci rifà e ci riporta su Pandora: di nuovo si viene sommersi da effetti speciali di tutti i colori e di tutte le forme (Oscar 2023 indubbiamente meritato), mentre la storia è sempre quella un po' (tanto) già vista del noi contro loro in un mondo di frontiera. Piace sempre parecchio il riferimento all'universo e alla spiritualità dei nativi americani. Detto che in 2D il film perde probabilmente molto, la prima parte sembra un documentario sulle bellezze d'un mondo inesistente: bello ma non il massimo del brio. Poi si sale di quota con almeno un'ora d'azione da leccarsi i baffi. Tecnicamente è difatti incredibile, peccato per la scrittura semplicistica e le caratterizzazioni non definite al meglio dei personaggi, uniche vere pecche del film. Durata monstre comunque ben gestita (anche se l'ho visto in due parti). Non male, ma il primo film era complessivamente più riuscito. Voto: 6+

I figli del mare (2019)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2023 Qui - La storia raccontata da Ayumu Watanabe (tratta da un omonimo manga) è tutt'altro che leggera e ordinaria, ma forse proprio per questo non è riuscita a entusiasmarmi. Pur apprezzandone la grafica e le scene fantasiose e colorate, I figli del mare soffre di una pesantezza narrativa che non mi ha permesso di calarmi completamente nelle dinamiche che presenta, non andando incontro ai miei gusti e alla mia voglia di leggerezza. Certamente sufficiente a livello visivo, ma non di facile digeribilità. Un film per niente facile da capire e così complicato da rendere pesanti molte delle scene (parla di tante cose: mare, acqua, origine della vita, filosofia, ambiente e tante altre cose, forse un po' troppe). Una favola metafisica immerge lo spettatore nei mari più profondi in un flusso di sequenze visivamente sbalorditive ma incomprensibili. Fino alla fine si spera in una spiegazione, ma niente, il che dà un senso di frustrazione e delusione (da non perdere in ogni caso i titoli di coda). Il doppiaggio italiano mediocre, poi, non aiuta per nulla. Comunque non brutto. Voto: 6

Finch (2021)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2023 Qui - Sopravvissuto alla catastrofe che ha reso la Terra quasi invivibile, un uomo costruisce un androide perché possa occuparsi del suo cane quando lui non ci sarà più. Niente di nuovo nella rappresentazione della città deserta, nel pessimismo circa la natura umana e neppure nelle caratteristiche di Jeff, parente prossimo di Numero 5 e Chappie. Se un film tanto poco originale riesce a farsi seguire con interesse e suscitare infine commozione (sul finale e non solo) lo si deve (ancora una volta, e come spesso accade se c'è lui) alla bravura di Tom Hanks e alla tenerezza con cui sono rappresentati i rapporti all'interno dell'improbabile terzetto uomo-cane-androide. La regia (di Miguel Sapochnik) è discreta ma alcuni passaggi della sceneggiatura non trovano il giusto approfondimento, risultando un po' ingenui e fiacchi, soprattutto nella parte conclusiva della storia. Pellicola comunque valida, meritevole della visione. Voto: 7

Macbeth (2021)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2023 Qui - A pochi anni di distanza dal Macbeth di Justin Kurzel, una nuova trasposizione che mantiene anch'essa la fedeltà al testo/contesto, eppure quanta differenza, quante similitudini. Candidato agli Oscar nel 2022 in tre categorie, il primo film a cui i fratelli Coen non lavorano insieme, dirige il solo Joel, dà nuovamente importanza alla confezione, che per quanto superlativa, è osticamente tediosa. Stile asettico, rigoroso e mortifero, personalmente troppo. Più che un film un'opera teatrale in tutto e per tutto, e siccome sempre poco mi garba, difficoltà ho avuto. Ma ancora una volta, a tenere banco per tutta la visione, gli straordinari interpreti. Denzel Washington in particolare risulta inedito e convincente allo stesso tempo. Alla fine è comunque Shakespeare a trascinare. Voto: 6

Pet Sematary (2019)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2023 Qui - L'originale Cimitero vivente del 1989 è di tutt'altra pasta, esplorando di più il lato emotivo e psicologico dei personaggi. Questo rifacimento non è male, anche in virtù del fatto che tenta di proporre qualcosa di più elaborato in termini di tensione, cambiando anche alcuni aspetti del primo film che appaiono interessanti e che culminano in un finale ad hoc. Nel complesso però è un'opera troppo uniformata agli horror commerciali di questi anni con non pochi difetti. Comunque la realizzazione è buona, una giusta dose di tensione è in grado di trasmetterla. Forse quello che mi ha convinto meno è il montaggio, dove tutto appare frettolosamente imbastito, privo di fronzoli ma anche troppo sbrigativo. Certo l'immagine finale del film, che chiude il cerchio con quella iniziale, non è male, ma dai registi di Starry Eyes, imperfetto finché si vuole, ma molto più interessante, mi aspettavo qualcosa di più, peccato. Voto: 6

Causeway (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2023 Qui - Esordio per Lila Neugebauer con questo indie drammatico che racconta il ritorno a casa di una soldatessa dall'Afghanistan dopo un grave incidente, con le conseguenze da stress post-traumatico. La vita quotidiana della ragazza (una discreta Jennifer Lawrence, che sembra più giovane della sua età) in un sobborgo della Louisiana e la sua amicizia con un meccanico con altrettanti traumi (il buon Bryan Tyree Henry, che per la sua interpretazione misurata s'è beccato una candidatura agli ultimi Oscar), fanno da sfondo a una riflessione esistenziale non troppo originale ma messa in scena con la giusta sensibilità e una buona atmosfera. Qualche leggera concessione al politically-correct e un ritmo non proprio fluido, avrebbe inoltre giovato qualche cliché in meno. Voto: 5,5

Cha Cha Real Smooth (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2023 Qui - Dopo il college Andrew, tornato a vivere con la madre e il fratello, conosce Domino, ragazza madre, e si innamora di lei. Diretta e interpretata da Cooper Raiff, una commedia romantica dai toni tenui che punta sui dialoghi e sul realismo delle situazioni. I personaggi sono ben caratterizzati e portatori di sentimenti in cui un coetaneo può facilmente riconoscersi. Oltre allo spontaneo Raiff, si segnala la prova della (sempre) affascinante Dakota Johnson nel ruolo di una giovane donna fragile, un ruolo che l'attrice interpreta in scioltezza. La sceneggiatura ha più di un punto debole, in particolare nella gestione della figura materna e dei suoi problemi, ma il risultato è una storia semplice e al tempo stesso unica, impreziosita da una colonna sonora accattivante e da tanti momenti di leggerezza che rendono la visione davvero piacevole e scorrevole. Un buon film nel suo genere. Voto: 6,5

A proposito di Davis (2013)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2023 Qui - Per essere un film dei fratelli Coen manca decisamente qualcosa, una trama forse? Da quel che si diceva di questa pellicola, aspettative completamente disattese. Ci sono alcuni lievi momenti umoristici, ma per il resto la storia di Davis (aspirante musicista folk perdente e squattrinato) è priva di interesse e di personaggi davvero incisivi, protagonista compreso (mai visto un film con tanti interpreti antipatici). Alcune vicende vengono troncate a metà e lo spettatore non saprà mai come andranno a finire, mentre sul protagonista si dice anche troppo. A proposito di Davis è insipido e privo di attrattiva, un vero passo falso per i fratelli Coen. Nonostante una confezione curata e di qualità, il film risulta infatti piuttosto noioso, manca una vera e propria trama, e anche dal punto di vista musicale non ho trovato nulla degno di nota. Bravo comunque musicalmente Oscar Isaac. Voto: 5

Little Sister (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2023 Qui - Delicato e mai sdolcinato, Hirokazu Kore'eda continua il suo percorso di indagatore delle relazioni ed emozioni umane (ci si ricordi di Un affare di famiglia e di tanti altri prima, non dell'ultimo visto Le verità). Qui si parla di sorellanza, ma non solo, e lo si fa con una sensibilità semplicemente magistrale. La regia è sempre sobria (ottima la prova di tutti gli interpreti) e la sceneggiatura è perfetta nel mettere in scena "semplici" momenti di vita quotidiana che sanno emozionare profondamente momento dopo momento. Ed è bellissimo e tonificante immergersi e nuotare in questo caldo e sincero flusso di emozioni. Un film in cui accade poco, che tuttavia si segue con grande interesse per il valore simbolico della vicenda. Una vicenda molto femminile ma non femminista, e forse leggermente artificiosa, tuttavia la discreta caratura dei protagonisti e una sceneggiatura anche quasi romantica la rendono più che gradevole. Un film d'atmosfera insomma, nella migliore tradizione giapponese, che non delude e trasporta in un quotidiano pieno di sentimenti. Molte emozioni attraversano infatti questo quadro di forte sorellanza, forse in maniera fin troppo ottimistica, ma la sensazione che lascia ha la piacevole fragranza dei fiori di pesco. Voto: 7+

Barbarian (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2023 Qui - Un horror thriller non originalissimo ma diretto ed efficace. Barbarian infatti mi è piaciuto, sia pure in presenza di una sceneggiatura a cui non mancano molte forzature. Però funziona perché sa costruire bene la tensione, ti mette subito sul chi va là non appena la ragazza arriva e vede il ragazzo che ha occupato involontariamente la casa. Se fosse un altro attore non ci sarebbe nulla di particolare, ma essendo Bill Skarsgard e sapendo cosa ha interpretato Bill Skarsgard, il film gioca molto su questo fatto e ci riesce, sebbene nella parte iniziale non succeda nulla, ma potrebbe succedere. La location sotterranea poi è sfruttata benissimo e la tensione si fa sentire in maniera efficace. Non mancano sotto-testi a questo film, ma prima di tutto il debuttante regista Zach Cregger non dimentica che sta girando un horror e l'ha fatto in maniera egregia. Un buon film, nonostante l'epilogo in parte deleterio. Voto: 6+

Anna (2019)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2023 Qui - Luc Besson ritorna su sentieri già percorsi con notevole successo commerciale (vedi Nikita e Leon) e questo suo Anna sembra riciclare un successo che al momento non è più alla portata del regista francese. Certo che in alcune sequenze d'azione il mestiere si vede ancora. Qualche scelta narrativa appare valida come quella di creare volutamente dei buchi per poi riempirli a mo' di colpo di scena, però abusando di tale espediente sortisce alla lunga l'effetto opposto, cioè la prevedibilità. Poco convincente la protagonista, bel corpo ma poca profondità al personaggio. Per non parlare delle incongruenze talmente palesi su cui è un po' difficile passarci sopra. Perché insomma alcune sequenze sono anche ben girate ma l'impressione è quella di un replay superfluo. Voto: 5,5

Amsterdam (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2023 Qui - E' buono lo spunto di Amsterdam, una storia che potrebbe coinvolgere e che in qualche modo rimanda anche ai nostri giorni pur essendo ambientata a cavallo tra le due guerre. Esteticamente è ineccepibile, poco da dire (bellissimo nell'ambientazione, fotografia e costumi), peccato che il film venga buttato alle ortiche perché mi può star bene la perfezione formale, tuttavia la narrazione è frammentaria, piena di divagazioni che stravolge la sua linearità. Al regista David O. Russell piace da sempre mettere molta carne sul fuoco ma stavolta esagera, trasformando un buon incipit in un minestrone di trame e sotto-trame di difficile digestione. Cast di super grido ma senza mordente come la storia narrata, purtroppo, destinata ad essere dimenticata appena terminata la visione. Il tanto bistrattato Joy era decisamente un film migliore di questo, di un film tanto deludente quanto criticabile. Voto: 5,5

The Voices (2014)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2023 Qui - Il classico topos dell'horror psicologico che vede lo psycho killer di turno sulla via della redenzione grazie all'amore (ma di rado in questi casi omnia vincit amor) è trattato secondo i dettami della commedia brillante. Il risultato è più interessante sulla carta che di fatto, ma non disprezzabile. Ryan Reynolds e i suoi animali parlanti sono spassosi, qualche gag è indovinata, ma alla fine si ha l'impressione di non aver riso abbastanza. Manca un guizzo di audacia e genialità che avrebbe colmato diversi momenti sottotono, soprattutto visivamente. Il risultato finale è insomma, e tutto sommato, gradevole, ma l'amaro in bocca resta, in quanto è questa una mezza occasione sprecata. Peccato infatti che così tante idee alla fine risultino più confuse che ficcanti. Voto: 5,5

The Menu (2022)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2023 Qui - Non mi ha convinto al cento per cento, ma non male è questo film (che almeno è in qualche modo originale), film che si può definire una critica alla borghesia e al consumo di cibo sempre più sofisticato, sotto veste di horror. C'è una bell'atmosfera, a metà tra il grottesco e il thriller, ed il mistero su questa serata esclusiva viene alimentato a dovere. Di questa commedia nera mi sono piaciuti: il taglio satirico, la regia controllata, il ritmo costante, e le interpretazioni (nel cast spicca indubbiamente Ralph Fiennes). Tra una satira piuttosto evidente e l'inquietudine nel non sapere come si articolerà il gioco il film scorre infatti piuttosto bene. Il finale è piuttosto pirotecnico ma non tanto sorprendente. Tuttavia è un finale logico dove è più importante non tanto la soluzione quanto come ci si arriva. Non è certo nulla di memorabile ed è anche meno intelligente di ciò che vorrebbe essere, ma in definitiva resta un film interessante. Voto: 6

Shadow (2018)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2023 Qui - Ad anni dalla grossolana trasferta hollywoodiana di The Great WallZhang Yimou torna in patria e firma un wuxia sanguinolento, in equilibrio tra rievocazione Kurosawiana e tragedia Shakespeariana sui dualismi. Pur con qualche prolissità nella mezz'ora iniziale e un cast non particolarmente carismatico (l'opera mette al centro di tutto l'ambiguità dei dualismi di luce-ombra, maschile-femminile, realtà-menzogna), il film ne esce bene. L'ennesimo buon film del regista, visivamente accattivante con una fotografia fredda e cupa, una storia intricata quanto basta per dare quel tocco d'imprevedibilità, soprattutto nel finale, e la garanzia di assistere ad una visione coinvolgente, fatta di duelli, combattimenti e intrighi sentimentali. Un buon film, da vedere e apprezzare, forse un gradino sotto rispetto ad altri dello stesso genere realizzati dal maestro cinese, ma ampiamente gradevole e interessante. Voto: 6+

giovedì 13 luglio 2023

Licenza di guida (1988)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 13/07/2023 Qui - Negli anni '80 i film basati su un'avventura di una notte sono stati numerosi (Tutto in una notteFuori orario e Tutto quella notte giusto per nominare i più famosi), questo License to drive (basato sulla spensieratezza giovanile dove avere la patente è la cosa più importante del mondo e se le cose vanno male, alla fine vanno comunque bene) rientra nei più simpatici e leggeri. Scanzonato, con molte gag (festosa, gioiosa scappatella notturna con imprevisti, ovviamente, come se piovesse, ma anche la parte della presa della patente non è da meno, e non importa se può apparire tutto scontato), protagonisti con la faccia da schiaffi giusta e qualche comprimario di contorno niente male (su tutti, il padre del protagonista). E in questo senso il cast è in perfetta sintonia, Corey Haim e Corey Feldman dispensano risate e simpatia da grandi professionisti nonostante la loro giovanissima età (e prima di tutti i problemi di droga, maledetta Hollywood). L'allora esordiente Heather Graham bella e spigliata. Carol Kane, nel ruolo della mamma isterica e svampita, non passa di certo inosservata. Greg Beeman dirige con buona abilità, aggiungendo qui e lì alcune sequenze acrobatiche d'effetto (da segnalare anche la discreta colonna sonora). Certo, la sceneggiatura non è esente da imperfezioni, ma la pellicola garantisce un piacevole intrattenimento. Nonostante infatti un notevole numero di assurdità riesce (ancora, perché di certo non ci si annoia) ad intrattenere e a divertire. Datato, ma abbastanza memorabile per il genere. Voto: 6+

Voglia di vincere (1985)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 13/07/2023 Qui - Un teen movie che si basa sul concetto del raggiungere i propri obbiettivi facendo affidamento sulle proprie forze e sull'essere se stessi, e in questo senso la scena finale (peraltro la migliore in assoluto) è fantastica. Si differenzia un minimo dalla miriade di altri filmetti simili in quanto il nostro protagonista è un licantropo, che proprio per questa ragione diverrà estremamente popolare nella sua scuola, con tutti i pro e i contro del caso (e pure i cliché). Diciamo che l'idea ha un po' il fiato corto (ci sono tagli drastici su alcuni concetti che potevano esser spiegati un po' meglio, sarà anche un film easy e spensierato ma un minimo si poteva pure approfondire il perché diventa un lupo), però la pellicola (nonostante una certa prevedibilità) risulta abbastanza godibile, grazie soprattutto alla bella prova di Michael J. Fox (che ha contribuito notevolmente a dare una spinta a questa commediola), un'ottima colonna sonora e quell'atmosfera tipica da college anni '80 che risulta piacevole. Apprezzabile inoltre la scelta del regista Rod Daniel (egli fu un aficionado del genere teen movie/commedia) di mostrare (a differenza della comune rappresentanza) sin da subito la vera identità di Martyn agli amici e tutti, di solito un "mostro" si trasforma quando è da solo e quando nessuno lo può vedere (buffa, diciamo, è però quest'ultima). E insomma buona commedia che non annoia e si passa un piacevole momento in relax, seguendo una storia carina. Un gradevole (seppur sin troppo lineare) mix tra horror, film sportivo e commedia. Voto: 6,5

Explorers (1985)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 13/07/2023 Qui - Grazie a misteriose indicazioni ricevute in sogno, tre ragazzini riescono a costruire un'astronave che li porterà al cospetto di misteriosi e buffi alieni. Explorers è una pellicola per ragazzi simpatica e parecchio datata, un po' ondivaga e sostanzialmente irrisolta, che inizia come una sorta di (pre)teen-comedy, si trasforma in un delizioso racconto di fantascienza vintage e, infine, in maniera un po' bizzarra, in una satira della teledipendenza (con tanto di ridicoli e pupazzosi alieni di gomma). Ma a conti fatti, una favoletta condita a sprazzi da qualche battuta o scena divertente e tanto buonismo. Si vede che manca qualcosa, soprattutto nella parte finale, tutto perde ritmo e forza. Explorers resta però un delicato film di fantascienza per ragazzi(ni), inevitabilmente invecchiato, ma forse proprio per questo maggiormente impregnato del sapore inconfondibile dell'opera lontana ed irripetibile. Esordio cinematografico per un giovanissimo Ethan Hawke, affiancato da un altrettanto imberbe River Phoenix. Direzione di Joe Dante, uno dei registi più originali e in qualche modo "inconfondibili" degli anni '80. In definitiva un film delizioso ma con troppi difetti e ormai decisamente invecchiato. E tuttavia ricordo piacevole dei tempi che furono, tutto sommato grazioso ancora oggi se visto con l'intenzione giusta, ma niente di memorabile, nel suo genere era carino, tutto qua. Voto: 6

Piramide di paura (1985)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 13/07/2023 Qui - Divagazione originale e piuttosto riuscita sulle gesta del giovane Holmes (insieme al fido Watson) alle prese con una setta egiziana. Mi aveva fatto una buona (ma non eccezionale) impressione quando lo vidi da ragazzino, adesso, tutto sommato, confermo abbastanza quella prima sensazione. Buona pellicola, con un trio di nomi importanti alla regia, alla sceneggiatura e alla produzione (si parla di Barry LevinsonChris Columbus e Steven Spielberg), per compensare un cast privo di nomi di grido (ma che fa il proprio dovere). Film (d'avventura per ragazzi) che riesce a mantenere sempre un buon ritmo (a parte nella seconda parte dove cala leggermente) ed una discreta tensione (tra slanci ironici, momenti vicini al fantahorror, templi maledetti e antichi egizi) e che si fa apprezzare anche per l'uso di ottimi effetti speciali (almeno per l'epoca) e di una discreta colonna sonora. Ineccepibile pure la ricostruzione scenografica della Londra vittoriana. Comunque credo proprio che sia palese una netta somiglianza, per certi aspetti, con i film di Indiana Jones e di Harry Potter. Qualche lungaggine ma nel complesso un buon lavoro, un lavoro apprezzabile che scorre via senza scadere in facili ruffianerie o banalità. Voto: 7

Speciale Film per ragazzi

Post pubblicato su Pietro Saba World il 13/07/2023 Qui - Non c'è stato periodo migliore se non quello degli anni '80 per i cosiddetti film per ragazzi, e non a caso quindi che per questo speciale del filone teenager in ambito cinematografico, non potevo che vederne alcuni, più precisamente quattro, che insieme formano il mio speciale Giffoni Film Festival, o come ribattezzato dalla compagnia nerd bloggeristica, Geekoni (che quest'anno, ma al momento, non penso ci sarà). E insomma, ma non è stato proprio voluto, che tre dei quattro film sono stati prodotti nel mio anno, anno 1985 che tra l'altro è stato già al centro di uno speciale, anzi tag, cinematografico, mentre il quarto pochi anni dopo. Nessuno in ogni caso ho trovato su qualche piattaforma, e seppur vedibili (non tutti però) gratuitamente su di un sito, in streaming li ho visti, in alcuni casi rivisti. Questi film che, ci hanno (per molti di noi è successo) cresciuti, generazione di investigatori, cestisti, esploratori ed automobilisti, che tempi! Che riviviamo così ed oggi.