Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/03/2021 Qui - La famiglia continua ad essere il fulcro pulsante del cinema di Hirokazu Kore'eda,
anche se in questo caso (nel caso di un film che sviscera temi quali
appunto rapporto genitori-figli, allorché discorso metafilmico
sull'arte, riflessioni sul potere della parola e sulla natura
ingannevole della memoria) il regista emoziona e coinvolge infinitamente
meno che in altre occasioni (non c'è confronto per esempio con il
bellissimo Un affare di famiglia). Forse "paga" l'ambientazione
europea o il fatto di aver battuto sentieri già noti. Anche le parti
metacinematografiche non restano nella memoria. Si ha una sensazione di
freddezza ed eccessivo controllo del tutto che non giova sul piano
emozionale. La Catherine Deneuve e la Juliette Binoche sono brave (Manon Clavel "bella" sorpresa), il personaggio di Ethan Hawke non si capisce bene che funzione abbia. Buon film ma, visto il nome del regista, un po' deludente. Voto: 6
Nessun commento:
Posta un commento