Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/03/2021 Qui - Come è stile di Satoshi Kon (ho visto solo Perfect Blue ma ormai riconoscibile), anche in questo film si mischia il reale e l'irreale, nello specifico i ricordi di una vecchia attrice si fondono con le trame dei suoi film e con la realtà del presente per narrare la vita di lei, dalla giovinezza, alla guerra, al successo degli anni '50 fino alla sua decisione di abbandonare le scene. La capacità del regista nel compiere questi lavori di fusione non si discutono è riescono spesso nell'obiettivo, solo alcune scene risultano troppo decontestualizzate per apprezzarle soprattutto in un'unica visione. Il finale invece è perfetto nell'enfatizzare una filosofia di vita che si può appoggiare come no, ma che sicuramente qui risulta valorizzata al suo massimo. Millenium Actress è la storia d'amore appassionata vissuta attraverso la chiave del ricordo, vissuto anch'esso interagendo all'interno del racconto, attraverso i vari generi cinematografici. Una storia universale di un sogno impossibile, un inseguimento che diventa esso stesso l'essenza dell'amore, divenuto ormai idealizzato e mitico come solo le immagini del cinema possono raffigurare. Un film d'animazione/i affascinante e visionario che rivela un certo gusto citazionista dello stesso regista giapponese attraverso quest'eroina d'altri tempi, dal cuore puro e fedele a quel sogno anche quando ne percepisce la sua fine. Bello e a tratti anche sinceramente commovente. Tuttavia la struttura narrativa risulta essere al contempo punto di debolezza e di forza. Nella trama infatti lirismo e noia, sostanza ed inconsistenza. Per questo motivo il mio voto è un 7 sofferto, con la speranza di un lieto fine per i miei prossimi "incontri ravvicinati" con un maestro che, al di là di questo piccolo inciampo, ho ancora ragione di ritenere più che degno di stupore e tremori. Voto: 7-
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