Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/03/2021 Qui - Confessioni di un parroco riformato che guida una sparuta comunità di
fedeli e in più fa la guida turistica della sua antica chiesa. Niente di
nuovo sotto questo cielo: tematiche ecologiste di sapore terroristico,
lotte interiori di un uomo in preda ai sensi di colpa e in cerca di
"autore". Ethan Hawke, uno dei belli della penultima generazione,
non convince del tutto e si limita a mostrarsi pensieroso e basta. Ma
tutta la sarabanda segue lo stesso trend (Amanda Seyfried
sprecata). Egli si fa carico di una narrazione densa di significati ma
volutamente portata avanti con programmatica lentezza e introspezione
non sempre convincente. Personalmente questo va a scapito dei passaggi
drammatici che propone e non prepara a dovere l'esito finale (un finale
che mi ha lasciato basito). Anche l'aggancio con la questione
ambientalista, possibile metafora di come l'uomo possa rovinare anche la
concezione spirituale del mondo in cui vive, non pare nelle corde del
personaggio principale. Personalmente non mi è piaciuto granché, molto
asettico nella messa in scena. Non mi spiego la candidatura per la
migliore sceneggiatura originale a Paul Schrader, anche regista di questo noioso film. Voto: 5
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