Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/03/2021 Qui - Ricevuto l'incarico di occuparsi della pratica per far ottenere la
Medaglia d'onore ad un soldato morto nella guerra del Vietnam per
salvare i suoi compagni, un funzionario della Difesa raccoglie le
testimonianze del padre e dei suoi ex commilitoni. Sono proprio questi
colloqui, che vedono in scena pezzi da 90 del cinema USA, a costituire i
momenti migliori di un film per il resto piuttosto retorico e
convenzionale le cui scene belliche sembrano estratte di peso dalla Battaglia di Hacksaw Ridge.
Anche la critica verso le alte gerarchie militari è troppo blanda per
incidere davvero. Forse l'obiettivo di questo film è tenere viva la
memoria di una guerra dolorosa, evitando la rimozione di un avvenimento
cruciale per la storia americana, il protagonista stesso è inizialmente
disinteressato ad un capitolo del passato, chiuso e sepolto, però la
sceneggiatura avrebbe dovuto evitare una certa retorica un tanto al
chilo che il film riesce a propinare. Senza di questo sarebbe stato più
"digeribile". Ovvio che il cast di attori salva un po' la baracca, anzi,
grazie a loro il film è meritevole di visione. William Hurt, Samuel L. Jackson, Ed Harris, Christopher Plummer, Peter Fonda
(quest'ultimi alla loro un'ultima interpretazione) sanno il fatto loro,
però non basta a farmi (troppo) considerare un film (alquanto modesto
che tuttavia emozionare fa) che non sottolinea mai una volta quanto
fosse sporca quella guerra. Voto: 5,5
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