Post pubblicato su Pietro Saba World il 04/03/2021 Qui - Siete affamati di B-movies, horror demenziali, malati o disturbanti? Il vostro pane quotidiano è il gore e l'emoglobina a fiumi? Ebbene, siete nel post(o) giusto, perché questa trilogia antologica horror racchiude tutte le caratteristiche sopra elencate. Una trilogia che, seppur avvicinabile come format a V/H/S, oltretutto vista esattamente l'anno scorso, ancor più pressante e particolare. Dopo gli antologici a tema halloween o semplici a tema horror visti negli scorsi anni, sto infatti scoprendo e riscoprendo film o saghe antologiche, e quest'anno eccomi affrontare The ABCs of Death, era il 2012 quando uscì il primo, e a cadenza biennale uscirono i due sequel. Tutti e tre composti da 26 cortometraggi la cui tematica è la morte. Particolarità di questi cortometraggi è la lettera iniziale della morte, unendoli infatti tutti, si crea un ordine alfabetico, da cui il titolo (ma questo vale solo per i primi due, il terzo ha solo una lettera, però ne approfondirò dopo). La cosa più sorprendente è che altrettanti (anche più di uno in alcuni corti) registi in ognuno dei tre film hanno dato il loro contributo, una ottantina di registi, pochissimi quelli conosciuti (alcuni proprio dall'altra trilogia antologica delle videocassette noti), mettono in scena modi differenti, perversi, brutali e violenti, di morire. Per dare sfogo alla fantasia horror di ognuno, concessa la massima libertà d'espressione, molto gettonato lo splatter, non manca il trash, presenti anche molti lavori ironici, c'è il grottesco e ci sono interessanti lavori a sfondo fantascientifico. Un caleidoscopio curioso a vedersi, senza nessi logici da cogliere, lasciando che a susseguirsi siano stili ed approcci spesso palesemente disomogenei, spaziando dagli effetti analogici alla CGI, dall'exploitation all'animazione fino al torture porn, alternando episodi genuinamente spaventosi o anche solo piacevoli ad altri semplicemente idioti o francamente inguardabili, rendendo ostico in partenza, se non impossibile, qualsiasi discorso d'insieme più o meno strutturato (data appunto la natura particolare dei lavori, e il fatto che vista la brevità di ogni episodio, impossibile provare emozioni o sorpresa, è tutto immediato quando non sbrigativo, le uniche sensazioni garantite il disgusto e l'ilarità, eppure un giudizio complessivo sarà emesso). In tal senso per ognuno dei film sarebbe stato necessario entrare nel dettaglio dei singoli segmenti, ma recensire ogni singolo corto è un po' inutile ed era un lavoro infinito da fare, non avevo lo spazio/tempo per farlo (capite bene che 78 complessivi non una passeggiata), mi limiterò perciò a segnalare (trovate comunque tutto su Wikipedia, se avete stomaco anche solo per leggere), il meglio, il peggio e un po' tutto il resto.
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