Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/03/2021 Qui - A differenza di altre eroine dei romanzi di Jane Austen (questa comunque la terza volta che lo si presta all'adattamento cinematografico), Emma
non è solo graziosa ed intelligente ma anche molto ricca e quindi può
permettersi il lusso di progettare i matrimoni altrui senza preoccuparsi
del proprio, anche se l'uomo ideale si trova a portata di mano.
Ritratto di una impicciona presuntuosa, salvata solo dalla propria
ingenuità, più vivace nel primo tempo, ma tutta l'opera è allietata
dalla presenza in scena della Anya Taylor-Joy (e di altri bravi attori, tra cui l'inossidabile Bill Nighy),
dalla meraviglia tecnica di fotografia e arredi, la messa in scena è
infatti e decisamente sfarzosa ed elegante, curati i costumi (e non
poteva essere diversamente, candidatura all'Oscar puntualmente
ricevuta), punteggiata da una colonna sonora deliziosa anche se a tratti
un po' invadente, da una regia (ad opera di Autumn de Wilde)
che, seppur non brilli per originalità, ricerca comunque l'eleganza e si
pone al servizio della storia. In alcuni momenti prevale la leziosità
sul contenuto ma nel complesso si tratta di una pellicola godibile. Con
aspettative alte o serie si può rimanere delusi, meglio considerarlo
invece come la raffigurazione di un'Albione meno algida del solito e più
incline al frivolo e al colorato, e forse in quel caso non solo i fan
della scrittrice potrebbero apprezzare tanto spirito old-british. Voto:
6+
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