Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2023 Qui - La storia raccontata da Ayumu Watanabe (tratta da un omonimo manga) è tutt'altro che leggera e ordinaria, ma forse proprio per questo non è riuscita a entusiasmarmi. Pur apprezzandone la grafica e le scene fantasiose e colorate, I figli del mare soffre di una pesantezza narrativa che non mi ha permesso di calarmi completamente nelle dinamiche che presenta, non andando incontro ai miei gusti e alla mia voglia di leggerezza. Certamente sufficiente a livello visivo, ma non di facile digeribilità. Un film per niente facile da capire e così complicato da rendere pesanti molte delle scene (parla di tante cose: mare, acqua, origine della vita, filosofia, ambiente e tante altre cose, forse un po' troppe). Una favola metafisica immerge lo spettatore nei mari più profondi in un flusso di sequenze visivamente sbalorditive ma incomprensibili. Fino alla fine si spera in una spiegazione, ma niente, il che dà un senso di frustrazione e delusione (da non perdere in ogni caso i titoli di coda). Il doppiaggio italiano mediocre, poi, non aiuta per nulla. Comunque non brutto. Voto: 6
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