venerdì 31 dicembre 2021

Bellezze cinematografiche/serialtelevisive edizione 2021

Classifiche pubblicate su Pietro Saba World il 31/12/2021 Qui - Immancabile come ogni anno è questo post, ode alla bellezza ed alla sensualità, immancabilmente arriva alla fine dell'anno, il Saba Beauty Awards che "premia" le più belle/sensuali donne apparse in tutte le pellicole e serie tv viste quest'anno. Immancabilmente in questo senso ricordo che se le foto di seni nudi o altro vi infastidiscono e le trovate disdicevoli, di ignorare questo post, ricordandovi al tal proposito che sono tutte immagini pubbliche quelle che qui trovate, di film che tanti e molti hanno visto, e niente di scabroso che vada riferito ai minori di 14 anni, che oltretutto non penso mi seguano. Niente è cambiato insomma, a parte il fatto che è stata abolita da quest'anno la regola delle più presenze vietate, a parte il fatto che ci sono ovviamente delle "nuove" protagoniste, ed a parte il fatto che cambiata è la madrina. L'anno scorso (Qui) a fare gli onori c'era la Olivia de Havilland di Via col Vento, quest'anno a farli è Tanya Roberts, morta a 65 anni all'inizio di gennaio, inizialmente era stata persino data per morta molti giorni prima. Chi era direte voi, penso invece che la conoscevate tutti, era nota infatti, e soprattutto, per aver interpretato il ruolo di Julie Rogers nella serie televisiva "Charlie's Angels" e la Bond girl Stacey Sutton in "007 - Bersaglio mobile" nel 1985 accanto a Roger Moore. Ma anche il personaggio di Sheena nel film "Sheena, regina della giungla". Ecco, per molti adolescenti (compreso me) Sheena è rimasta nel cuore, e non solo, perché era davvero bella, come belle sono tutte le altre donne di quest'edizione, la sesta.
 
BELLEZZE CINEMATOGRAFICHE
11. Ex aequo per Berenice Marlohe vista in Dalle 5 alle 7, per Vica Kerekes vista in Resistance, per Doria Tillier vista in La belle èpoque, per Ana Girardot vista in Someone, Somewhere, per Carla Salle e Juliana Lohmann viste entrambe in Motorrad, per Jessica McNamee vista in Mortal Kombat e per Cara Delevigne vista in Life in a year

giovedì 30 dicembre 2021

Le migliori attrici e i migliori attori, più altri premi e le migliori colonne sonore, dei film visti nel 2021

Classifiche pubblicate su Pietro Saba World il 30/12/2021 Qui - Messo in conto il fatto che tutto è già stato raggruppato (lo scorso anno, Qui), che tutti i premi collaterali al meglio del Cinema visto quest'anno sono in quest'unico post, vediamo le novità principali, che per l'esattezza sono due. Semplicemente ho visto così tanti film, tante buone performance attoriali, che ho aggiunto una "posizione" in più (6 ulteriori spazi), tanta musica che come con le serie tv ho evitato di mettere video, ma solamente link, a tal proposito i suddetti alle recensioni ci saranno in ordine di apparizione. Questo è tutto, tuttavia una semplice nota ancora, tornando ai migliori film pubblicati ieri, se menzione meritava il film Lost in translation, ugualmente la meritano i componenti, ovvero e principalmente gli attori Bill Murray, Scarlett Johansson (tra l'altro sarà ugualmente presente) e la regista Sofia Coppola (non era male neanche la colonna sonora), tutti in questa classifica potevano benissimo stare. Come quelli che già stanno, meritatamente e giustamente, ecco chi e cosa.

I MIGLIORI ATTORI
 
5. Ex aequo per il grande Harry Dean Stanton, che in Lucky, nella sua ultima interpretazione, da sfoggio delle abilità di una carriera intera, per lo sfortunato Chadwick Boseman, che in Ma Rainey's Black Bottom, nella sua ultima interpretazione, è abile e bravo, per il già Premio Oscar Gary Oldman, che in Mank non smette di brillare, per il bravo Riz Ahmed, abilissima la sua performance in Sound of Metal, per l'altrettanto bravo Adam Driver, capacissimo in Storia di un matrimonio, e per l'italiano, l'unico connazionale, Elio Germano, in Volevo nascondermi abile trasformista.

4. Ex aequo per l'istrionico Sacha Baron Cohen, che ne Il processo ai Chicago 7 è proprio perfetto nel ruolo, come perfetti sono nei panni de I due papi Anthony Hopkins e Jonathan Pryce, nei panni di un avvocato delle cause perse e di un presunto terrorista (povero Richard Jewell) sono Sam Rockwell e Paul Walter Hauser, e nei panni di Fred Rogers (Un amico straordinario veramente) è il mitico Tom Hanks, bravi tutti e soprattutto complimenti a chi li ha scelti.

mercoledì 29 dicembre 2021

I migliori film visti nel 2021

Classifica pubblicata su Pietro Saba World il 29/12/2021 Qui - Anche quest'anno ho superato quota 300 film visti di quelli "moderni", anche quest'anno tanti film sono entrati nella classifica finale (solo uno in più dello scorso anno), non è cambiato infatti il metodo di classificazione (per delucidazioni ecco il post del 2020), anche quest'anno (come in tutti gli altri anni) trovate la lista di tutti i film "esaminati" in questo 2021 nell'apposita pagina del blog (vi do un aiuto se vi servisse, questo è il link diretto), ed ovviamente anche quest'anno abbiamo un vincitore, non dimenticando tuttavia che tutti i film di questa classifica consiglio di vedere. Cos'è cambiato quindi? Il Cinema, con tanti nuovi film, nuove chicche e possibili cult. C'è comunque una nota finale, semplicemente come già successo con i peggiori film, anche tra questi migliori un film ci sarebbe potuto essere, se non fosse già stato da me visto, è Lost in translation, che approssimativamente dalla tredicesima posizione alla settima sarebbe stato inserito, perché era ed è un bellissimo film.

43. Divertente e godibilissimo, senza un attimo di pausa (rocambolesco, esagerato e delirante). Un gran bel divertimento, il mio guilty pleasure di quest'anno (7)

42. Un buon anime, un film carino, pop e piacevole. (7)

41. Aldo, Giovanni e Giacomo, dopo il flop di Reuma Park e il fallimentare esordio da solista di Aldo Baglio con Scappo a casa, tornano (finalmente) quelli di una volta grazie a una commedia divertente, sincera, anche un po' commovente e con un inedito tono agrodolce. (7)

venerdì 24 dicembre 2021

I peggiori film visti dell'anno (2021)

Classifica pubblicate su Pietro Saba World il 24/12/2021 Qui - Le statistiche non sono cambiate dallo scorso anno, dalla scorsa edizione dei miei personali Razzie Awards (Qui), a non raggiungere la sufficienza quasi 1/3 di tutti i film visti quest'anno. Tuttavia solo 16 film hanno toccato il "baratro" e saranno proprio quest'ultimi i protagonisti di questa edizione (cliccando sul banner del film potrete leggerne la recensione completa). Un'edizione che, come in quella delle serie tv, vede l'abolizione delle mie personali "delusioni". Deludenti film che tuttavia non mancheranno nella lista, perché anche a prescindere dai gusti personali, a deludere può essere la tecnica. Ma ricordate, prendete tutto con le pinze, io non condanno, esprimo il mio giudizio, la scelta di visione è solo e unicamente vostra. Infine vorrei menzionare una decisione, in questa classifica meritava d'esserci anche Speed Racer (era tra le vostre Richieste), similmente tra la terza e sesta posizione, ma come detto in altre occasioni, poiché già visto è stato esentato da tutto ciò, però fate finta che c'è, che qualcuno non credo si arrabbierà mai (era ed è proprio un film pessimo).

16. Non è una questione di scandalo, quanto che manca il contenuto essenziale, e si tappa i buchi con sesso su sesso in maniera esplicita e col tentativo di far parlare di sé (4,5)
 
15. Deludente pellicola da un regista da cui ci si aspetta sempre qualcosa in più. Robert Zemeckis anche sceneggiatore insieme a Guillermo Del Toro provano a rinvigorire il romanzo di Roald Dahl aggiornandolo al giorno d'oggi con delle aggiunte random nella trama, ma il risultato, al di là della confezione lussuosa, delude (4,5)

14. Definito da Luca Guadagnino non un remake ma un omaggio alle emozioni che ha provato quando l'ha visto, avrà visto un altro film (4,5)

lunedì 20 dicembre 2021

Movies Vintage Awards 2021

Classifica pubblicata su Pietro Saba World il 20/12/2021 Qui - Quest'anno ho proprio esagerato nella visione (e in alcuni casi revisione) di film Vintage (ovvero antecedenti agli anni 2000), ma tra filmografie, retrospettive (molte incluse nelle Promesse cinematografiche), speciali e quant'altro, non mi ero reso ancora conto di averne visti 65. Ben più dei 48 dello scorso anno (Qui) e moltissimi di più di quelli dell'anno precedente ancora (l'anno prossimo dovrò darmi indubbiamente una regolata), così tanti insomma, che per forza di cose non ho potuto metterci la locandina/poster per ognuno (sarebbe stato un post troppo chilometrico), e infatti ho creato una lista, però sempre con il link per il rimando alla recensione. E a fine lista, come di consueto (è la quarta edizione questa), le categorie tecniche e susseguenti riconoscimenti. Ma amenità a parte, è stato un anno particolarmente interessante sul piano Vintage, ho visto/rivisto tanti grandissimi film, alcuni capolavori e/o quasi capolavori, ma anche film iconici, di culto e di solo intrattenimento, ma anche (per fortuna pochissime) schifezze. Molti generi, epoche, ho attraversato, però è stato (nonostante tutto) un gran piacere.
 
  • 65 Riti, magie nere e segrete orge nel trecento (1973) (3) Incomparabile horror che viaggia allegramente tra l'assurdo e l'inverosimile senza soluzione di continuità.
  • 64 Creepozoids (1987) (4) Un prodotto davvero modesto con poche idee e sfruttate male, che tuttavia nel suo essere trash/brutto all'ennesima potenza riesce persino a divertire.
  • 63 Buffy l'ammazzavampiri (1992) (4,5) Sebbene siano presenti tutti gli elementi da commedia che mi erano piaciuti nel telefilm (anche troppi), la regia scialba (del mai più visto Fran Rubel Kuzui) e la totale assenza di effetti speciali (i vampiri non diventano neanche polvere quando vengono infilzati dai paletti) rendono il film quasi inguardabile.
  • 62 Incubo sulla città contaminata (1980) (5,5) Film da guardare per alcune intuizioni importanti, ma sempre tenendo presente il livello (basso) della pellicola.
  • 61 Dovevi essere morta (1986) (6) Un simpatico mix fra Re-Animator o Frankenstein e Corto circuito, che si lascia seguire con piacere forse proprio perché strizza l'occhio a modelli già sperimentati.
  • 60 Dèmoni (1985) (6) A conti fatti non riuscitissimo, ma piuttosto divertente.
  • 59 Il mostro della palude (1982) (6) Alla fin fine ho trovato simpatico questo adattamento da un fumetto della DC. Non l'ho trovato infatti così orribile come lo definiscono in molti. Ho visto pellicole meno datate (o tratte dai fumetti) ben peggiori di questa.
  • 58 Cannibal Ferox (1981) (6) Un'operazione certamente "limite" e iper-violenta con un primo tempo promettente e agghiacciante che si fa sostituire troppo presto da un intreccio più debole, ripetitivo e incontrollato.
  • 57 Puppet Master - Il burattinaio (1989) (6) Molto piacevole da vedere, con attori migliori e un po' di splatter in più sarebbe potuto diventare anche un piccolo classico (non si può non pensare a un classico come La bambola assassina, sicuramente superiore a questo), ma è diventato di culto, e non è poco.
  • 56 Detective Stone (1992) (6) Fanta/horror di vecchio stampo che purtroppo risente parecchio degli anni trascorsi, in cui bisogna ammettere che in realtà c'è ben poco da salvare. Ma pasticcio godibile.
  • 55 Benedizione mortale (1981) (6) Una fotografia abbastanza curata, qualche buon colpo di scena ed alcune sequenze, che fanno di questo film una specie di prova generale per il futuro Nightmare.
  • 54 Zeder (1983) (6) Un buon film che punta sulle atmosfere e sulla tensione in crescendo, regalando anche qualche discreto momento di spavento. Tuttavia nella "metaforica" massa Zeder non brilla certamente, ma si mantiene vivo a spallate.
  • 53 Ai confini della realtà (1983) (6) Un film che viene oggi ricordato più che per il suo valore artistico, per la grave tragedia che colpì la produzione, rientrando in quel ristretto gruppo di opere considerate "maledette". Ed è un peccato, perché a parte questa tragica vicenda il film, seppur abbastanza ordinario, è godibile e valido.
  • 52 Due occhi diabolici (1990) (6) Discreto film diretto da due mostri sacri del cinema come George A. Romero e Dario Argento ad omaggiare un maestro della letteratura come Edgar Allan Poe.

martedì 14 dicembre 2021

Turbo Kid (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/12/2021 Qui - Presentato al Sundance 2015, Turbo Kid è esempio lampante che da buone idee infarcite d'amore per il genere si possono partorire opere magari non memorabili ma senz'altro da coccolare (particolarmente efficace la capacità della scrittura di rimanere sospesa tra crudeltà e ironia). Mescolanza assoluta di generi, tra le lande desolate di Mad Max, l'amore per la memorabilia anni '80, lo splatter e l'ironia sarcastica del Peter Jackson prima maniera. Inseguimenti a bordo di BiMX (un uso geniale questo delle biciclette, basta auto in un mondo senza risorse), duelli all'arma bianca e corpi che deflagrano sono declinati all'intrattenimento più puro, ma grazie al cielo genuino e per niente ruffiano. Sfortunatamente però, non si può non notare un calo nella narrazione e quindi dopo un'ora la pellicola comincia ad essere pesante come un macigno, per poi riprendersi in un finale bello e teso. Diciamola tutta, l'elemento più riuscito di tutto il film è la caratterizzazione dei personaggi (con un Michael Ironside eccellente) e, secondo me, solo per questo merita di essere visto. Voto: 6+

Sulla infinitezza (2019)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/12/2021 Qui - Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza, Canzoni dal secondo piano, You, the living: Roy Andersson aveva già detto tutto e ammirevolmente, con una cifra stilistica sua, originale e che rimane ben impressa. Sulla infinitezza finisce così per sembrare una sorta di riassunto della precedente trilogia, di compendio del pensiero del regista e sceneggiatore sul miserabile splendore dell'esistenza umana, ma al di là di questo c'è ben poco da cogliere in questa pellicola. C'è la grande arte del regista svedese, certo, la sua capacità di creare scene e atmosfere con pochi e curatissimi dettagli, ma Sulla infinitezza non sembra il lavoro più ispirato di Andersson, o quello che meglio esemplifichi le sue grandi potenzialità come artista. Macro e micro si fondono nelle sue storie, l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo (idea che dà il senso del titolo italiano) si incontrano e sorrisi e lacrime trovano posto contemporaneamente sul volto dei suoi protagonisti, da sottolineare come di consueto il trucco che maniacalmente cerca di conferire un aspetto cadaverico agli interpreti, aumentando il senso di smarrimento per lo spettatore, e i movimenti di macchina sostanzialmente azzerati. Rare le concessioni alla musica e un solo filo conduttore per l'intera opera: una (alquanto inutile) voce off femminile che introduce le varie sequenze con testi a dir poco laconici. Voto: 6

No Sudden Move (2021)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/12/2021 Qui - Un thriller dalle evidenti tinte noir, ma anche un gangster movie e film di denuncia. Un qualcosa di semplice che diventa sempre più complesso ed articolato dove delinquenti di piccola/media caratura si imbattono in gioco più complessi, avendo la presunzione anche di dominarli e manipolarli. Steven Soderbergh è perfettamente a suo agio (come lo era stato in parte ne La truffa dei Logan) con una storia che prende binari precisi, rispettando i clichè del genere, ma mettendo a nudo tematiche attuali anche se il film è ambientato negli anni '50, i suoi riflessi come il potere delle corporation, l'intreccio della legalità con l'illegalità e le tensioni razziali sono attuali ancora oggi (insomma, un buon esercizio di stile). Cast di prim'ordine (c'è anche Matt Damon in una parte importante, ma non accreditata) con Don Cheadle e Benicio Del Toro sugli scudi. Voto: 6,5

Corpus Christi (2019)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/12/2021 Qui - E' un film sulla religione o almeno sul sentimento religioso che alberga nella gente. Non apertamente contro, sicuramente critico nei confronti della religione sotto certi aspetti. L'approccio anticonvenzionale di questo giovane ragazzo spacciatosi per prete conduce a risultati che si dimostrano più efficaci di tanti sermoni. Dopo la visione di un film del genere il quesito che rimane è se sia meglio un ragazzo perduto finto prete, che ha "vissuto" la vita, ma dotato di un innato senso religioso alla sua radice o un prete "ufficiale" disilluso che ha condotto la propria vita all'interno di un guscio e celebra messa come timbrare un cartellino? Un lavoro buono sotto certi aspetti di contenuto, un po' meno quando, probabilmente per la troppa carne al fuoco, cede a qualche schematismo. Piuttosto buona anche la prova del protagonista, mentre la storia comunque, nel suo epilogo, non mi ha nè convinto nè soddisfatto del tutto. Meritevole comunque di una visione questo film diretto da Jan Komasa e candidato ai Premi Oscar 2020 nella categoria miglior film internazionale. Voto: 6,5

Una donna promettente (2020)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/12/2021 Qui - Trainato dalla grandiosa performance di Carey Mulligan, Promising Young Woman è uno strano revenge thriller, che svela le sue carte piano piano. Il progetto della sua enigmatica protagonista non è chiaro fin da subito, ma i tasselli verranno amalgamati ottimamente e saranno evidenti nella parte finale. Proprio il finale imprevedibile sarà di grande impatto e non si scorderà facilmente. Alla sua prima regia, Emerald Fennell filma un revenge movie non lontano dal modello di Oltre la notte, Kill Bill o Lady Vendetta. Lo stile sta tra il dramma psicologico, il grottesco, la commedia rosa e quella nera. E per quanto il ritmo abbia qualche cedimento, le sorprese e i colpi di scena non mancano. Un film incentrato sicuramente sul dolore che tuttavia indugia davvero poco sulla spettacolarizzazione della violenza, se non in una scena abbastanza dura più per il peso che ha sulla storia che per le immagini. Un cast tecnico e artistico in prevalenza femminile che manda un messaggio ben preciso agli uomini in maniera diretta e grintosa che ricorda la quarta stagione de Il racconto dell'ancella. Sicuramente un film figlio del #metoo, ma non di propaganda e con una sua dignità cinematografica. L'Oscar come migliore sceneggiatura originale, quindi, non sembra essere stato assegnato con intenti politici, come si sospettava. A trovar qualche difetto, una voce narrante troppo invasiva e una prima ora abbastanza criptica e ripetitiva, ma una volta capite le intenzioni il film è un fiume in piena. Un film sorprendente che la visione certamente la vale. Voto: 8-

Motherless Brooklyn - I segreti di una città (2019)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/12/2021 Qui - La New York degli anni '50 è ricostruita alla perfezione nelle mani di scenografi e direttori della fotografia al servizio di Edward Norton, alla sua seconda prova in cabina di regia e a diciannove anni di distanza dal precedente film. Un giallo di tutto rispetto, che non lesina momenti di grande cinema. Purtroppo il problema è nello script, le vicende narrate sono infatti tante e particolareggiate ma rendono difficile la trasposizione causa pesantezza e confusione della sceneggiatura. La lunghezza del film un pò eccessiva alla fine annoia nonostante la prova recitativa di Norton tornato a grandi livelli. Nonostante il resto del cast sia di prima scelta rimane un film non perfettamente riuscito, magari se la sceneggiatura fosse stata affidata a qualcun altro sarebbe stato meglio, Norton troppo ambizioso. Qualche tic e qualche minuto in meno avrebbero giovato ma riconosciamogli uno stile e dei dialoghi abbastanza ricercati. Motherless Brooklyn, sorta di omaggio al noir degli anni '50 con una storia non troppo originale di corruzione urbanistica venata di razzismo e una sottotrama sentimentalistica un po' accomodata per affiancare la vicenda principale, a conti fatti apprezzabile. Voto: 6

Caccia al 12° uomo (2017)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/12/2021 Qui - Una squadra di 12 sabotatori norvegesi, 11 vengono catturati ed uccisi dai nazisti che occupano il paese, il superstite tenta di raggiungere la neutrale Svezia. Da una vicenda realmente avvenuta, una tesissima caccia all'uomo che è anche un inno alla capacità di sopravvivere in condizioni estreme e alla solidarietà pur a rischio della vita, in quanto il protagonista, interpretato da Thomas Gullestad con grande intensità, viene aiutato dai suoi connazionali con una "staffetta" umana che lo trasforma nel simbolo della resistenza contro l'invasore (una menzione particolare anche a Jonathan Rhys Meyers nella valida interpretazione dell'ostico funzionario della Gestapo che non si da pace nella caccia al dodicesimo uomo). Film a tratti convenzionale (la lunghezza eccessiva in alcuni momenti e il ripetersi di alcune scene vanificano certamente la completa riuscita finale), ma forte, emozionante. Indubbiamente la retorica appare ma non disturba affatto. Un film da vedere, anche solo per conoscere questa incredibile (poco conosciuta) vicenda. Voto: 6,5

Mandibules (2020)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/12/2021 Qui - L'ennesima follia di Quentin Dupieux (che ricordiamo essere in arte l'iconico Mr. Oizo), autore di un cinema surreale e sfrenato (dal punto di vista della logica, delle idee, delle invenzioni) che non smette di stupire. Questa volta l'artista francese si esibisce con una storia che punta tutto sull'assurdo (e questa non è certo una novità per lui) e su un solo effetto speciale: un'adorabile mosca gigante, intelligente e affettuosa come un cagnolone. La sceneggiatura di Mandibules (dello stesso Dupieux, anche montatore e direttore della fotografia) è un congegno brillante, il nonsense regna sovrano trascinati dall'idiozia dei due protagonisti e dalle trovati, a volte geniali del regista. Ricalca il filone demenziale di Scemo & più scemo con forse una trama più esile ma non per questo meno godibile. Una trama kafkiana che inanella una serie di facezie e incontri al limite del surreale che scorre senza cadere nel becero e che nella sua brevità, non annoia. Gli attori sono ben assortiti (se la coppia protagonista non propone niente di particolare, nota positiva per Adele Exarchopoulos in un ruolo particolare) e alcune location gradevoli. L'enigmatico e assonnato insetto gigante filo conduttore delle varie stramberie riserva un finale sorprendente. Un'altra piccola perla da aggiungere alla collana demenziale con cui Quentin Dupieux sta deliziando lo spettatore ghiotto di humor nero. Qui di nero in realtà ce n'è poco, dato che, oltre al buon senso, si conta un'altra sola vittima ma è impossibile non sorridere davanti alla dabbenaggine del grosso Manu e di Jean-Gab, domatore principiante. Voto: 6,5

L'immortale (2017)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/12/2021 Qui - Dopo Sion Sono anche Takashi Miike sbarca su Netflix, per adattare un celebre manga, ma sfortunatamente meglio non fa, anzi delude. Infatti, per me che sono uno spettatore che conosce e apprezza Miike (in altre opere) e che ho visto numerosi film d'azione sui samurai devo spiacevolmente ammettere che questo oltre ad avermi leggermente annoiato non mi ha stupito. Miike è riuscito a farlo in molte altre opere d'azione splatter con trovate e bizzarrie pregevoli, ma qua no. Certo, c'è una mattanza praticamente dall'inizio alla fine, combattimenti quasi continui, ma spesso banali e quasi tutti uguali, soprattutto quelli di massa. Le spadate non rendono come dovrebbero, non hanno un effetto reale e molto spesso non si vede neanche la spada che colpisce l'avversario. Dal punto di vista dei personaggi non è stato fatto un gran lavoro su tutti anche se è apprezzabile sia il protagonista che Anotsu. Molto sangue, molte spadate ma poca sostanza e si arriva un pochino a fatica ad oltre 2 ore senza essere sufficientemente soddisfatti. Voto: 5,5

Way Down - Rapina alla banca di Spagna (2021)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/12/2021 Qui - Anche Jaume Balagueró (regista di Rec 4: Apocalypse, suo precedente film visto) si cimenta nell'heist movie, considerando il successo mondiale de La casa di carta. Una rapina considerata impossibile da mettere in opera, l'elaborato piano con il genietto/faccia da bamboccio di turno, ma nessuno spunto veramente originale che non sia stato già visto negli ultimi anni (comunque affascinanti i metodi della banda cosi come la lunga sequenza della rapina). Il regista spagnolo ha offerto decisamente di meglio nella sua carriera, tuttavia questo film garantisce una certa dose intrattenimento (buona l'idea di affiancare tutto ai mondiali di calcio del 2010), partendo dal presupposto che di sorprese se ne trovano poche. Voto: 5,5

Quelli che mi vogliono morto (2021)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/12/2021 Qui - Bimbo nei boschi inseguito da killer che lo devono far fuori a tutti i costi. Thriller survival che parte con il forte handicap costituito dall'attendibilità della Angelina Jolie come pompiera paracadutista oppressa dai sensi di colpi. Digerito il personaggio e la banalità del plot, il resto si fa seguire senza problemi, nonostante gli stereotipi a manetta e incongruità sparse, grazie all'ambientazione silvestre con bei paesaggi. Film action di routine non indecoroso ma prevedibile, derivativo e certo molto deludente rispetto al film con cui Taylor Sheridan ha esordito nella regia. Voto: 5+

Willy's Wonderland (2021)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/12/2021 Qui - "The Banana Splits Movie vs. Nicolas Cage": questo sarebbe il sottotitolo più indicato per l'opera in questione. Il regista Kevin Lewis, ben conscio di ciò che il pubblico si aspetta da simili premesse, imposta Cage in modalità massacratore over-the-top à la Mandy (gli taglia del tutto pure i dialoghi, completando così la sua metamorfosi in pupazzone semovente) e gli fa prendere a sganassoni un mucchio di robot assassini. Il divertimento sta tutto qui, fra balletti dell'eroe, duelli leoniani, botte da orbi e "Free Bird" sul finale. Il resto (splatter incluso) è un contorno scipito. Voto: 5