Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 06/11/2021 Qui - Un ritorno a due facce quello di Umberto Lenzi nel genere horror, otto anni dopo l'ultimo cannibal movie, genere con cui tuttavia tornerà nel 1981 in scena, fu con Cannibal Ferox. In un film del genere bisogna andare infatti a valutare quello che è il reale valore del film, e quello che ha lasciato nelle pellicole prodotte nei periodi successivi. La figura del non-morto velocizzato e capace di azioni strategiche intelligenti è stata un'intuizione a suo modo innovativa e interessante, seppur il film più che non morto proponga in verità degli infetti da radiazioni. Quindi un plauso al regista per questo innegabile merito, ma non bisogna dimenticare anche il resto: il film difatti soffre di numerosi difetti che risaltano con troppa facilità. Partiamo da errori di regia e di montaggio veramente da dilettanti, ma in generale il film elargisce con generosità scene surreali e poco realistiche (anche il trucco lascia parecchio a desiderare). Gli attori non sono disastrosi, ma si parla tuttavia di una recitazione monocorde e piatta, nessuno spicca. Gli effetti splatter sono altalenanti e riescono alle volte a sorprendere (scena dell'occhio), però in altri frangenti fanno calare sconforto nello spettatore. Non sono il massimo neanche le scene di lotta, parecchio ripetitive e fuori luogo. Al film avrei anche dato la sufficienza, ma negli ultimi 10 minuti la vicenda diventa troppo assurda, sfociando in un finale che non ha senso d'esistere. Conclusione: film da guardare per alcune intuizioni importanti, ma sempre tenendo presente il livello della pellicola. Voto: 5,5
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