Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/11/2021 Qui - Un buonissimo cast e un soggetto originale erano le premesse di una
visione stimolante, e invece tutto si perde nei meandri di una storia
piatta, senza grinta. Eppure il film meriterebbe di essere guardato,
soprattutto nel caso in cui si vuol passare una serata rilassante, con
un thriller psicologico che non mette ansia. È infatti un film che non
indulge nella violenza oltre lo stretto necessario, e che crea la
tensione e l'azione che servono senza spingersi troppo oltre. Qual è il
limite di questo film? Il promettere (appunto) più di quanto riesca a
mantenere. Vi sono, difatti, evidenti limiti di sceneggiatura. Tutta la
narrazione si svolge sul doppio registro di ciò che appare rispetto a
ciò che davvero è. Purtroppo, la costruzione del racconto e la
psicologia dei personaggi non rende onore all'intuizione iniziale che
avrebbe potuto portare il film (diretto comunque bene da Vaughn Stein)
su binari assai coinvolgenti. I colpi di scena comunque ci sono, e
alcune idee narrative sono anche piuttosto interessanti, ma il film nel
suo complesso non colpisce come vorrebbe. Casey Affleck e Michelle Monaghan faticano ad emozionare lo spettatore, Sam Claflin riesce però a dare vita ad un villain sottilmente inquietante. Voto: 5+
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