Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 09/11/2021 Qui - Uno spassoso e al tempo stesso inquietante viaggio nella provincia italiana, sostenuto da un cast di giovani talenti del nostro cinema e da un citazionismo spinto fino all'eccesso. Un buon film che, al netto di alcuni difetti nella recitazione (si salvano il simpatico Lillo, anche se risulta avulso dal contesto, e la Campana, nel complesso comunque recitano peggio i veterani, Calcagno e Caselli su tutti, dei giovani) o nella durata eccessiva della pellicola, riesce nel suo intento, ossia quello di divertire, vista la sua natura di commedia, andando però a tingere il tutto con alcune sfumature horror che si sposano alla perfezione con tutto l'impianto che Daniele Misischia (quello di The End, che mi manca) ha creato per il film. Per un film che diverte fino all'ultimo secondo e che riesce, sicuramente, a catturare l'attenzione dello spettatore. Ciò nonostante, Il mostro della cripta non è un film perfetto. L'operazione nostalgia non sempre è perfetta. Con un finale decisamente meno appassionante rispetto a tutto lo sviluppo della pellicola, esso svela il suo più grande difetto. Si tratta, comunque, di un prodotto che non ha alcuna intenzione di eccellere in ogni campo, se non nell'intrattenere il pubblico. Obbiettivo sufficientemente raggiunto. Voto: 6
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