Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 24/11/2021 Qui - Nato dalla collaborazione tra uno studio di animazione cinese e uno
giapponese e realizzato tra tre registi, Flavors of Youth è un anime i
cui tre episodi hanno in comune il sentimento di malinconia e rimpianto
per il passato. I personaggi raccolgono spunti che li portano a pensare a
fatti della loro infanzia che hanno indelebilmente segnato la propria
vita. Realizzato con uno stile grafico suggestivo e una tecnica
impeccabile, è un film molto maturo per la sottigliezza psicologica con
cui sono rappresentati i personaggi. Anche se a volte la retorica è in
agguato, il film è onesto e risveglia uno spontaneo sentimento di
tenerezza verso la vita che scorre. C'è comunque da dire che non tutti
gli episodi sono dello stesso livello. Il primo cortometraggio ha come
filo conduttore il cibo, ed è dal mio punto di vista il cortometraggio
più riuscito, è nostalgico e malinconico. Evoca nella mente sapori e
momenti del passato che non torneranno mai più. Il secondo episodio, dal titolo "La piccola sfilata di moda", è
il corto più debole a livello di sceneggiatura. Per quanto la storia
sia piacevole, non riesce ad essere efficace ed evocativa come le altre
due. Amore a Shangai, l'ultimo dei racconti, è una storia romantica e
coinvolgente in cui i protagonisti sono legati dal filo rosso del
destino. A tratti che ricorda alla lontana i film di Makoto Shinkai, 5 cm al secondo e il più recente Your name. I tre mediometraggi sono ben
narrati e il tema del cambiamento è ben sviluppato. Nella fattispecie il
cibo, la moda e la casa. I registi sono tutti e tre giovani al loro
esordio e nel complesso hanno fatto un buon lavoro, complice un
character design semplice ed efficace, delle buone animazioni e una
colonna sonora coinvolgente. Voto: 6
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