Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/11/2021 Qui - Dramedy franco-tunisina, primo lungometraggio per Manele Labidi Labbé,
che vuole descrivere vita e difficoltà lavorative di una psicoanalista a
Tunisi, tra scetticismi, ostacoli burocratici e parenti invadenti. Una
storia abbastanza semplice per come strutturata ma che non manca di
affrontare dei temi interessanti e di una certa importanza, utili a
delineare lo stato di diritto in Tunisia, senza essere troppo pressante e
senza rinunciare a qualche sorriso. Quasi sempre brillante ma a tratti
più serio, il film è infatti meno superficiale di quello che sembra,
tuttavia non così coraggioso, sfugge via e risulta leggermente
sopravvalutato. Diciamo che la protagonista, brava e a modo suo
bellissima (è Goshifteh Farahani, per lei una piccola particina in La notte ha divorato il mondo,
ad interpretarla), regge tutto il film.
Un film seppur non del tutto convincente (con un finale di storia che
non è riuscito a colpirmi), comunque grazioso e simpatico. Perché non
tutto funziona nella sceneggiatura (talvolta incapace di
rendere tangibili le emozioni, a tratti forzata nella sua leggerezza,
con personaggi troppo fuori le righe), ma il risultato è interessante
(fa inoltre piacere ascoltare tra le pieghe della colonna sonora due
canzoni di Mina). Voto: 6
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