martedì 30 novembre 2021

Rifkin's Festival (2020)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/11/2021 Qui - I film di Woody Allen sono (quasi) sempre meritevoli di visione ma questa volta il "maestro" sembra meno ispirato che in altre occasioni (meno che in Un giorno di pioggia a New York per esempio) tanto da ricorrere all'escamotage di realizzare sequenze "ispirate" a celebri film europei (citazioni per Fellini, Pasolini, Truffaut, Bunuel, Godard, Bergman, e qualcun altro che mi sarà sfuggito) forse per "corroborare" una sceneggiatura che pare esile e troppo ripetitiva, basata com'è su un personaggio che appare essere un alter ego del regista (nei panni di un anziano signore con un matrimonio in crisi e che si sogna sempre al centro di alcuni film che hanno segnato la sua vita). Una commedia votata al sentimentale, un po' nostalgica e decadente nei dialoghi, anche se non manca una corposa vena ironica, dal ritmo ragionato, ma forse troppo lineare nelle dinamiche che offrono pochi spunti davvero degni di nota. E tuttavia si guarda volentieri dall'inizio alla fine. Merito al cast (Elena Anaya, Louis Garrel, Gina Gershon, Wallace Shawn) che mi è sembrato abbastanza credibile. Voto: 5,5

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