Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 09/11/2021 Qui - Diretto dal giovane regista Aneesh Chaganty (già agli onori della cronaca per l'angosciante thriller Searching), Run racconta un rapporto madre figlia estremamente deviato attraverso gli stilemi del thriller psicologico. Questa madre amorevole e premurosa appare fin da subito troppo perfetta per non farci sentire puzza di bruciato, per cui quando emergono le magagne la sorpresa è relativa. Il thriller però funziona egregiamente, e raccontando una storia semplice ma efficace garantisce una tensione costante con alcuni picchi ansiogeni davvero elevati (detto in parole povere, è molto più horror questo thriller che molti horror, perlopiù recenti, etichettati come tali). Qualche particolare poteva essere approfondito meglio (alcune ingenuità nella sceneggiatura però sulle quali si può anche un po' sorvolare), ma l'epilogo beffardo coglie nel segno. Efficacissime le due protagoniste, e se la Kiera Allen (che disabile lo è davvero) si cala ammirevolmente nel ruolo, la Sarah Paulson mostra un notevole spessore psicologico. Run quindi è un buon film, un esempio (non raro fortunatamente) di come si può creare tensione con grande semplicità, che non deve ricorrere a forzati effetti spettacolari o Jumpscare gratuiti per spaventare. Voto: 6+
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