Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 09/11/2021 Qui - Secondo giro delle avventure tra passato e presente per il gruppo di amici/nemici, più qualche nuovo ingresso, già visti nel precedente film (manca l'aspetto sensuale della Pastorelli e questo è un grosso malus, perché per quanto Giulia Bevilacqua non sia affatto da buttare, la differenza c'è e si vede). Ma se l'idea del cunicolo spazio-temporale che riportava un gruppo di quattro amici al 1982 aveva in qualche modo funzionato (anche se in parte) nel primo (già mediocre) episodio (in Non ci resta che il crimine), in questo secondo le cose sembrano soffrire di evidenti forzature fin dalle prime battute. Stavolta Gassmann, Giallini, Tognazzi e Bruno si ritrovano, insieme al rivale della banda della Magliana Renatino De Pedis (Leo) in trasferta temporale, alle prese con un mercante d'arte (falsa) che li costringerà (tornando indietro nel tempo) a cercare di uccidere il padre di chi ha sparato a uno di loro. Farraginoso nella trama e fiacchissimo nelle battute, Ritorno al crimine rappresenta la classica commediaccia scritta col piede sinistro, nella quale i protagonisti si limitano a calarsi stancamente nel consueto type casting. Pretestuosi quanto inutili i camei della regina del botox Paola Ferrari, dei due ex campioni dell'82 Antonio Cabrini e Bruno Conti nonché di uno spaesatissimo Achille Lauro. Come inutile era ed è questo sequel, e sicuramente sarà anche il terzo capitolo. Voto: 4
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