martedì 24 marzo 2020

Non ci resta che il crimine (2019)

Titolo Originale: Non ci resta che il crimine
Anno e Nazione: Italia 2019
Genere: Commedia, Fantastico, Gangster
Produttore: Fulvio Lucisano, Federica Lucisano
Regia: Massimiliano Bruno
Sceneggiatura: Massimiliano Bruno, Andrea Bassi, Nicola Guaglianone, Menotti
Cast: Alessandro Gassmann, Marco Giallini, Edoardo Leo, Gianmarco Tognazzi
Ilenia Pastorelli, Massimiliano Bruno, Emanuel Bevilacqua
Antonello Fassari, Fabio Ferri, Marco Conidi
Durata: 98 minuti

Marco Giallini, Edoardo Leo, Alessandro Gassmann e Gianmarco Tognazzi nella commedia di Massimiliano Bruno.
Tre amici viaggiano indietro nel tempo e incontrano la Banda della Magliana.

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 24/03/2020 Qui - L'attore, sceneggiatore e regista Massimiliano Bruno prende chiaramente spunto, sin dal titolo, da Massimo Troisi e Roberto Benigni (Non ci resta che piangere, 1984) spostando ovviamente il contesto in un passato relativamente più recente (tre amici, che campano alla meglio, si ritrovano all'improvviso nella Roma al tempo del mundial 1982, in mezzo ai luoghi della banda della Magliana). Se la scenografia, supportata dalla cura della messa in scena (caratterizzata da costumi, auto d'epoca, pettinature e pezzi musicali sui generis) rappresenta il pezzo forte del film (eccezionale la rapina in banca, con il gruppo di malviventi truccato come i Kiss e i Rockets), purtroppo meno coinvolgente (e ingiustificato) è il nucleo narrativo. Il come e perché i tre protagonisti (in parte figli d'arte, Marco GialliniAlessandro Gassman e Gianmarco Tognazzi) si ritrovano a vivere proprio in quegli anni, non è minimamente motivato. Certo, in un film di questo tipo, quel che conta è il grado di affinità con il cinema del periodo (ovvero Anni '80). E da questo punto di vista, Non ci resta che il crimine, non sfiora nemmeno lontanamente il genere. Primo, perché raschia il fondo del barile mostrando una configurazione un po' commedia, un po' noir, e molto (pasticciosamente) fantastico (nonché poliziesco), secondo, per un insieme di gag che dovrebbero far ridere e che invece non lo fanno, al massimo si sorride, ma spesso forzatamente. Da segnalare il "valore aggiunto", rappresentato da una modica (ma d'effetto) dose di erotismo, ironicamente esposto e ben rappresentato dalla sensuale (e brava) Ilenia Pastorelli, ottima attrice in precedenza premiata per l'eccezionale performance in Lo chiamavano Jeeg Robot. Nonostante ciò questo film risulta ugualmente mediocre. Ed è un peccato perché l'idea era buona, ma il solo fatto di aver sprecato Edoardo Leo è grave. Ed è così che questo è sicuramente il peggior film di Massimiliano Bruno. Voto: 5

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