martedì 10 marzo 2020

Benvenuti a casa mia (2018)

Titolo Originale: À bras ouverts
Anno e Nazione: Francia, Belgio 2017
Genere: Commedia
Regia: Philippe de Chauveron
Sceneggiatura: Marc de Chauveron, Guy Laurent
Cast: Christian Clavier, Ary Abittan, Elsa Zylberstein, Cyril Lecomte
Nanou Garcia, Oscar Berthe, Marc Arnaud, Sofiia Manousha
Durata: 92 minuti

Il cast di "Non sposate le mie figlie" torna con un'altra graffiante commedia.
Un intellettuale, convinto sostenitore dell'accoglienza, viene sfidato a mettere in pratica le sue idee.
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 10/03/2020 Qui - Il bersaglio è trasversale, si mira al populismo dell' "allora ospitali a casa tua" così come all'ipocrisia tediosa di certi radical chic. Il risultato è riuscito, soprattutto perché il film mantiene quella leggerezza che ci vuole in una commedia divertente. Ancora una volta mi ripeto e devo partire con una semplice premessa: i francesi le commedie le sanno fare. Certo, si parla in linea generale, ci sono delle eccezioni non riuscite, ma di media quando mi trovo di fronte a una commedia francese il mio approccio è sempre positivo. Questo Benvenuti a casa mia magari è inferiore a un film con simile tema razziale come Non sposate le mie figlie (che salta in mente subito visto che il protagonista è lo stesso, ovvero Christian Clavier, e il regista anche, ossia Philippe de Chauveron), perché manca la coralità e la profondità di quel film, ma ancora una volta il bersaglio è centrato in pieno. Nel mirino in questo caso in maniera trasversale c'è il populismo sciatto dell' "allora ospitateli a casa vostra" così come l'ipocrisia di certi radical chic, buoni a farsi belli con certi giri di parole ma vuoti nei fatti. L'idea allora è semplice, si fa arrivare un gruppo di rom in casa dello scrittore borghesissimo che ha appena pubblicato il libro "A braccia aperte" (da cui il titolo originale e il nomignolo con cui i rom lo chiamano, un tormentone azzeccatissimo), creando sconvolgimenti di ogni tipo. Il film funziona perché approccia il tema pesante con intelligenza ma anche con leggerezza, riuscendo a regalare parecchi minuti da commedia brillante e allo stesso tempo evitando moralismi pesanti da due soldi. Funzionano un po' tutti i personaggi, con Christian Clavier in particolare che si dimostra una sicurezza assoluta nel genere (ma anche Elsa Zylberstein, vista nel film Un sacchetto di biglie e poi Tutti in piedi, se la cava). Manca magari una certa profondità a rendere "indimenticabile" la pellicola, ma resta un film godibile, gradevole quanto basta per meritarsi la sufficienza. Voto: 6

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