Titolo Originale: Brightburn
Anno e Nazione: USA 2019
Genere: Horror, Fantascienza
Produttore: James Gunn, Kenneth Huang
Regia: David Yarovesky
Sceneggiatura: Brian Gunn, Mark Gunn
Cast: Elizabeth Banks, David Denman, Jackson A. Dunn, Matt L. Jones
Meredith Hagner, Gregory Alan Williams
Meredith Hagner, Gregory Alan Williams
Durata: 83 minuti
Elizabeth Banks nella pellicola che unisce horror e cinecomic.
Nato in circostanze misteriose, Brandon cresce come un ragazzino introverso, ma sviluppa un'allarmante lato oscuro.
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 24/03/2020 Qui - L'idea alla base di questo film è tra le più semplici e promettenti di sempre: prendendo spunto dalla genesi di personaggi dei fumetti quali Superman, il film si chiede cosa potrebbe accadere se un bambino venuto dallo spazio e accolto benevolmente in una famiglia di contadini, reagisse in modo violento nel momento in cui scopre le sue origini. Da salvatore a possibile causa della fine del mondo il passo è breve, e se una storia simile è stata già affrontata nello sci-fi Freaks, qui ne esploriamo le eventualità più macabre ed estreme. Scritto da Brian e Mark Gunn, rispettivamente fratello e cugino di James Gunn, che si inserisce in produzione, il film (diretto da David Yarovesky) narra di una famiglia (la mamma è Elizabeth Banks) che accoglie un neonato atterrato nel loro ranch con una navicella, chiamandolo Brandon e crescendolo come il figlio mai avuto. Verso i tredici anni, però, Brandon scopre i suoi poteri e la rabbia per la bugia sulle sue origini, assieme a un sinistro richiamo dell'astronave, portano il ragazzo a diventare un cacciatore e uccidere chiunque lo meriti, almeno secondo la sua visione da adolescente irato. In Brightburn non c'è un momento che richieda per davvero la massima attenzione da parte dello spettatore, arrivando ai titoli di coda senza veri sussulti al di là di alcuni Jumpscare, disseminati lungo la pellicola. Al di là di quel che può apparire dall'incipit della trama, Brightburn è un vero e proprio horror con qualche punta di splatter, utile più a marcare l'animo spietato di Brandon che non a provocare disgusto. Verso metà pellicola l'interesse viene meno, e lo stesso film viaggia con il pilota automatico fino all'inevitabile finale, che ne rivela qualche sopita ambizione produttiva. Un film che cerca in tutti i modi di essere più grande di quel che è, ma non presenta il giusto passo né, tanto meno, le scarpe adatte per un viaggio meno banale. Molto lontanamente (più che altro, a livello qualitativo) siamo dalle parti di Chronicle di Josh Trank, dove se si ragionava sulla figura dell'eroe e dell'adolescenza, mista ai temi dei superpoteri e del superuomo "dannunziano" che ne tratteggiavano un quadro perfetto. Al contrario, Brightburn sembra essere un semplicistico parto nerd senza alcuna inventiva, incastrato nei suoi meccanismi di genere horror e quindi impossibilitato a sperimentare oltre una certa linea narrativa. Ciò detto, pur rammaricandosi per l'occasione sprecata, il risultato è comunque passabile. Voto: 6
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