Titolo Originale: V/H/S
Anno e Nazione: USA 2012
Genere: Thriller, Horror, Dramma
Regia: Matt Bettinelli-Olpin, David Bruckner, Tyler Gillett
Justin Martinez, Glenn McQuaid, Radio Silence, Joe Swanberg
Chad Villella, Ti West, Adam Wingard
Sceneggiatura: Matt Bettinelli-Olpin, David Bruckner, Tyler Gillett
Justin Martinez, Glenn McQuaid, Radio Silence, Joe Swanberg
Chad Villella, Ti West, Adam Wingard
Cast: Calvin Reeder, Lane Hughes, Kentucker Audley, Adam Wingard, Frank Stack
Sarah Byrne, Simon Barrett, Hannah Fierman, Mike Donlan, Joe Sykes
Drew Sawyer, Jas Sams, Joe Swanberg, Sophia Takal, Kate Lyn Sheil
Norma C. Quinones, Drew Moerlein, Jeannine Yoder, Jason Yachanin
Helen Rogers, Daniel Kaufman, Chad Villella, Matt Bettinelli-Olpin
Tyler Gillett, Paul Natonek, Nicole Erb, John Walcutt
Durata: 111 minuti
Primo capitolo di una trilogia horror ad episodi, con una serie di cortometraggi a tema.
Un gruppo di ragazzi entra in una casa, e lì uno di loro trova e vede delle strane videocassette, e ne rimane sconvolto..
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 05/03/2020 Qui - Innanzitutto dovrei dire che non sono riuscito a dargli un voto troppo alto per alcune cose che non ho gradito moltissimo, tuttavia dico anche che V/H/S, di cui mi sono piaciuti tre corti su cinque (e non è male considerato il tutto), è riuscito a colpirmi parecchio, non pensavo affatto che fosse concepito con questo criterio "trucido" e devo dire che mi sono divertito a guardarlo. Il segmento che fa da cornice è diretto da Adam Wingard, regista di You're Next e The Guest (e purtroppo anche del brutto Blair Witch), e si intitola Tape 56. Nulla di eccezionale a livello artistico, anzi (la regia è troppo sconclusionata), la sua utilità è prettamente narrativa e serve a legare tutti gli altri segmenti, funziona ma non fino in fondo, perché nella storia di alcuni vandali che devono trovare una videocassetta in una casa, ma prima di trovarla ci metteranno un po', e passeranno in rassegna diversi nastri (e lo stesso farà lo spettatore), c'è zero tensione. Ottimo invece il primo episodio, Amateur Night di David Bruckner, uno dei registi dell'apocalittico The Signal e di Southbound, nonché regista di Siren ed Il rituale (quest'ultimi mi mancano). Tre ragazzotti in cerca di piaceri forti sono intenzionati a filmare un porno amatoriale all'insaputa delle partner. Ottima la gestione degli spazi e dei tempi, così come il connubio sesso e horror che avviene nel personaggio della ragazza/vittima interpretata da una bravissima Hannah Fierman, che si trasforma in una creatura mostruosa e alata che si scatena nella stanza di motel. A conti fatti, Amateur Night è il migliore dei cinque. Perché certo, caratteri predefiniti con lo stampino ma la tensione c'è. E il "villain" appunto fa la sua figura (mi ha inquietato parecchio). Segue Second Honeymoon del reuccio dell'indie-horror a stelle e strisce Ti West, regista di Cabin Fever 2 e The Innkeepers prima e di The Sacrament dopo. L'episodio, che non è altro che il filmino delle vacanze di una coppia in odore di crisi, ha qualche buon momento di inquietudine nelle incursioni notturne della stalker nella stanza dei protagonisti, ma si trascina lento e noioso per la maggior parte del tempo. La maschera del "maniaco" non fa effetto alcuno. Il terzo episodio, Tuesday the 17th, del regista irlandese Glenn McQuaid, è semplicemente il peggiore: vorrebbe omaggiare in chiave mockumentary Venerdì 13 (con tanto di lago e bosco) ma risulta solo goffo, confuso e mal realizzato sotto tutti i punti di vista. Ecco, a livello di splatter almeno non delude. Meglio con l'episodio successivo, The Sick Thing that Happened to Emily when She was Young di Joe Swanberg, una storia di fantasmi e video-chat che riesce a risultare inquietante in un paio di scene (almeno in quest'occasione l'effetto nausea è contenuto) e si fa forte di un epilogo inaspettato. Il regista, che recita anche da protagonista nel segmento di Ti West, sembra fortemente anticipare Unfriended. Non male infine l'ultimo episodio, 10/31/98, realizzato dal collettivo The Silence, di cui fanno parte Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett, registi de La stirpe del male. Quattro ragazzi devono andare ad una festa in maschera (è la notte di Halloween), ma finiscono in una casa in cui è in corso un rituale satanico. Bella l'ambientazione della casa, colpo di scena prevedibile ma buoni effetti in CGI e un paio di sequenze in grado di regalare qualche brivido. E insomma nel complesso soddisfacente, e poi c'è di tutto (con citazioni a iosa e molto altro), non lo consiglio, ma se volete farvi un giro sulla giostra, sapendo a cosa andate incontro, allacciatevi le cinture. Voto: 6,5
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