Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 20/11/2021 Qui - Ciò che funziona come spettacolo teatrale non per forza si traduce in un
ottimo film, un'affermata pièce non necessariamente può essere adattata
con successo in un altrettanto lungometraggio e questo titolo ne è
l'esempio. Viola Davis e lo scomparso Chadwick Boseman offrono due
formidabili interpretazioni (specialmente la protagonista, lui è molto
bravo ma quando entra in scena "Ma" tutto ciò che è le attorno scompare,
è Viola a rubare lo show e dimostrare di avere il perfetto physique du
role per il personaggio). Detto ciò, si salvano quasi solo le
performance dei due attori. Il film (diretto da George C. Wolfe, che cose migliori in precedenza ha fatto, vedasi soprattutto Qualcosa di buono) è semplicemente noioso e poco
coinvolgente, la storia poteva benissimo essere raccontata in un corto
di 25-30 minuti, e il ritmo narrativo è sballato per me. Pesante
per 80 minuti mentre il finale, la cosa di gran lunga più interessante e
da approfondire, troppo frettoloso e poco curato. Precisamente: sono
quattro eventi piuttosto importanti ma presentati in neanche 7 minuti di
tempo sullo schermo per lasciar spazio ad estenuanti e poco originali
monologhi sulla religione e il razzismo (per fortuna c'è un po' di bella
musica blues). Da vedere? Solo per la grande Viola Davis e
per l'ultima commovente prova di Chadwick Boseman. Nota finale, dopo
aver visto questo "statico" film, la conferma che ingiustificati i 2
premi Oscar vinti, non solo perché concorrevano contro il Pinocchio di Matteo Garrone nettamente superiore, ma sinceramente ci sono pochissimi
costumi, e il trucco? Come a voler premiare il film solo per il fatto di
avere un cast di persone di colore, mah. Voto: 5
Nessun commento:
Posta un commento