Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 20/11/2021 Qui - George Clooney porta sullo schermo il libro d'esordio, La distanza tra
le stelle (Good Morning, Midnight), di una giovane autrice americana,
Lily Brooks-Dalton. La storia, con lo sfondo dell'impianto
fantascientifico, è una riflessione sulle fasi che precedono la fine
dell'esistenza e sui bilanci di una vita intera, in cui rimpianti e
rimorsi spesso sembrano prevalere sulle soddisfazioni vere. Il regista
(non alle prime armi, e diligente mestierante, si ricordi Suburbicon) cerca di rendere il travaglio emotivo dei personaggi lavorando sui primi
piani e sui giochi di ombre (non solo Augustin, ma anche gli astronauti
di Aether che tornano a casa senza essere riusciti a comunicare con
nessuno, ignari di quanto sta succedendo sulla Terra) e non rinuncia ad
alcune sequenze spettacolari (quelle nello spazio a tratti ricordano
quelle di Gravity), che gli sono valse addirittura una candidatura agli
Oscar per gli effetti speciali, ma alla fine manca quella scintilla che
renda il film veramente memorabile. Mancano, almeno in parte, tensione narrativa e coinvolgimento emotivo,
ogni tanto però qualche emozione fa capolino, specie nel finale. Non
male, ma neanche troppo bene. Opera comunque godibile e meritevole di visione. Voto: 6
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