martedì 14 dicembre 2021

Mandibules (2020)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/12/2021 Qui - L'ennesima follia di Quentin Dupieux (che ricordiamo essere in arte l'iconico Mr. Oizo), autore di un cinema surreale e sfrenato (dal punto di vista della logica, delle idee, delle invenzioni) che non smette di stupire. Questa volta l'artista francese si esibisce con una storia che punta tutto sull'assurdo (e questa non è certo una novità per lui) e su un solo effetto speciale: un'adorabile mosca gigante, intelligente e affettuosa come un cagnolone. La sceneggiatura di Mandibules (dello stesso Dupieux, anche montatore e direttore della fotografia) è un congegno brillante, il nonsense regna sovrano trascinati dall'idiozia dei due protagonisti e dalle trovati, a volte geniali del regista. Ricalca il filone demenziale di Scemo & più scemo con forse una trama più esile ma non per questo meno godibile. Una trama kafkiana che inanella una serie di facezie e incontri al limite del surreale che scorre senza cadere nel becero e che nella sua brevità, non annoia. Gli attori sono ben assortiti (se la coppia protagonista non propone niente di particolare, nota positiva per Adele Exarchopoulos in un ruolo particolare) e alcune location gradevoli. L'enigmatico e assonnato insetto gigante filo conduttore delle varie stramberie riserva un finale sorprendente. Un'altra piccola perla da aggiungere alla collana demenziale con cui Quentin Dupieux sta deliziando lo spettatore ghiotto di humor nero. Qui di nero in realtà ce n'è poco, dato che, oltre al buon senso, si conta un'altra sola vittima ma è impossibile non sorridere davanti alla dabbenaggine del grosso Manu e di Jean-Gab, domatore principiante. Voto: 6,5

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