Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/12/2021 Qui - L'ennesima follia di Quentin Dupieux (che ricordiamo essere in arte
l'iconico Mr. Oizo), autore di un cinema surreale e sfrenato (dal punto
di vista della logica, delle idee, delle invenzioni) che non smette di
stupire. Questa volta l'artista francese si esibisce con una storia che
punta tutto sull'assurdo (e questa non è certo una novità per lui) e su
un solo effetto speciale: un'adorabile mosca gigante, intelligente e
affettuosa come un cagnolone. La sceneggiatura di Mandibules (dello
stesso Dupieux, anche montatore e direttore della fotografia) è un
congegno brillante, il nonsense regna sovrano trascinati dall'idiozia
dei due protagonisti e dalle trovati, a volte geniali del regista.
Ricalca il filone demenziale di Scemo & più scemo con forse una
trama più esile ma non per questo meno godibile. Una trama kafkiana che
inanella una serie di facezie e incontri al limite del surreale che
scorre senza cadere nel becero e che nella sua brevità, non annoia. Gli
attori sono ben assortiti (se la coppia protagonista non propone niente
di particolare, nota positiva per Adele Exarchopoulos in un ruolo
particolare) e alcune location gradevoli. L'enigmatico e assonnato
insetto gigante filo conduttore delle varie stramberie riserva un finale
sorprendente. Un'altra piccola perla da aggiungere alla collana demenziale con cui Quentin Dupieux sta deliziando lo spettatore ghiotto
di humor nero. Qui di nero in realtà ce n'è poco, dato che, oltre al
buon senso, si conta un'altra sola vittima ma è impossibile non
sorridere davanti alla dabbenaggine del grosso Manu e di Jean-Gab,
domatore principiante. Voto: 6,5
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