Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/12/2021 Qui - Dopo Sion Sono anche Takashi Miike sbarca su Netflix, per adattare un celebre manga, ma sfortunatamente meglio non fa, anzi delude.
Infatti, per me che sono uno spettatore che conosce e apprezza Miike
(in altre opere) e che ho visto numerosi film d'azione sui samurai devo
spiacevolmente ammettere che questo oltre ad avermi leggermente annoiato
non mi ha stupito. Miike è riuscito a farlo in molte altre opere
d'azione splatter con trovate e bizzarrie pregevoli, ma qua no. Certo,
c'è una mattanza praticamente dall'inizio alla fine, combattimenti quasi
continui, ma spesso banali e quasi tutti uguali, soprattutto quelli di
massa. Le spadate non rendono come dovrebbero, non hanno un effetto
reale e molto spesso non si vede neanche la spada che colpisce
l'avversario. Dal punto di vista dei personaggi non è stato fatto un
gran lavoro su tutti anche se è apprezzabile sia il protagonista che
Anotsu. Molto sangue, molte spadate ma poca sostanza e si arriva un
pochino a fatica ad oltre 2 ore senza essere sufficientemente
soddisfatti. Voto: 5,5
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