Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/12/2021 Qui - Trainato dalla grandiosa performance di Carey Mulligan, Promising Young
Woman è uno strano revenge thriller, che svela le sue carte piano piano.
Il progetto della sua enigmatica protagonista non è chiaro fin da
subito, ma i tasselli verranno amalgamati ottimamente e saranno evidenti
nella parte finale. Proprio il finale imprevedibile sarà di grande
impatto e non si scorderà facilmente. Alla sua prima regia, Emerald
Fennell filma un revenge movie non lontano dal modello di Oltre la
notte, Kill Bill o Lady Vendetta. Lo stile sta tra il dramma
psicologico, il grottesco, la commedia rosa e quella nera. E per quanto
il ritmo abbia qualche cedimento, le sorprese e i colpi di scena non
mancano. Un film incentrato sicuramente sul
dolore che tuttavia indugia davvero poco sulla spettacolarizzazione
della violenza, se non in una scena abbastanza dura più per il peso che
ha sulla storia che per le immagini. Un cast tecnico e artistico in
prevalenza femminile che manda un messaggio ben preciso agli uomini in
maniera diretta e grintosa che ricorda la quarta stagione de Il racconto
dell'ancella. Sicuramente un film figlio del #metoo, ma non di
propaganda e con una sua dignità cinematografica. L'Oscar come migliore
sceneggiatura originale, quindi, non sembra essere stato assegnato con
intenti politici, come si sospettava. A trovar qualche difetto, una voce
narrante troppo invasiva e una prima ora abbastanza criptica e
ripetitiva, ma una volta capite le intenzioni il film è un fiume in
piena. Un film sorprendente che la visione certamente la vale. Voto: 8-
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