Classifica pubblicata su Pietro Saba World il 25/12/2020 Qui - Vi starete sicuramente chiedendo, oppure no, non importa, di come sia stato possibile che quest'anno 42 film siano entrati nella classifica finale, no, il mio giudizio non si è elevato, non ci sono stati film più belli di quanti ci siano stati negli anni precedenti (l'anno scorso per esempio, qui), semplicemente quest'anno i due classici post che mettevano in mostra le migliori visioni dell'anno si sono fusi. Come anche per i peggiori film infatti, quelli che avevano una valutazione "limite" (nel caso dei migliori la soglia del 7) li dividevo in base ai generi (eccovi un esempio qui), ma siccome sempre più spesso ultimamente collocare un film in un suddetto genere è diventato complicato, vuoi appunto un voluto mix di generi o una certa stratificazione narrativa, l'unica soluzione era quella di "generare" una classifica allargata, e così ho fatto. In ogni caso non cambia il fatto che consiglio di vederli tutti questi film, in particolare quelli più in alto di questa classifica.
42. Il furore estetico e visionario di Sion Sono (che qui non va molto per il sottile) si manifesta in tutto il suo potere comunicativo in questo interessante film, un film decisamente estremo e davvero non per tutti. (7)
41. Nel complesso un film forse parzialmente risolto ma che merita sicuramente una visione. (7)
40. Non dice nulla di nuovo, ma è pur sempre un film, in cui ci sono personaggi ed ottime caratterizzazioni, in cui tutto viene abilmente ambientato (visivamente che musicalmente), che coinvolge ed intrattiene. Un film che fa sì arrabbiare ma si fa pure discretamente ricordare. (7)
39. Un film che si lascia apprezzare per solidità e coesione narrativa, cesellato su uno script non proprio scorrevolissimo ma dalle rare sbavature. (7)
38. Un'ipnosi. Pura, visiva, visuale, di quelle che esaltano le potenzialità e il potere del cinema. (7)
37. Semplificando lo si potrebbe sintetizzare in "L'amore ai tempi del coronavirus", ma Five Feet Apart è questo e molto altro. (7)
36. Che bel dipinto, amaro e al tempo stesso vellutato, edificante per i ragazzi e ammonitore per gli adulti. (7)
35. Bel film, una storia delicata, ben interpretata da giovani attori (non solo i due protagonisti), e soprattutto ben musicata, anche da brani del tutto nuovi e molto suggestivi composti appositamente per il film. Un film onesto, sincero, musicalmente (ma non solo) delizioso. (7)
34. Forse il mockumentary più realistico di sempre, stante il fatto che praticamente non ci sono quasi per niente le classiche scene riprese dal vivo bensì una serie di interviste di impressionante veridicità, stante il fatto che poi è una storia vera, ma per davvero davvero. (7)
33. Questo J'accuse manca di qualcosa nella sua perfezione, manca di una vera e propria anima, è tutto concentrato sulla sua storia, anzi, sulla STORIA. Nonostante questo è un film più che dignitoso appunto su un pezzo di storia con molte ombre e pochissime luci della Francia di fine '800. (7)
32. Questo è questa pellicola di fantascienza e d'avventura, ovvero il riuscito adattamento dell'omonimo manga di Yukito Kishiro, intrattenimento di pregevole fattura, ma non solo. (7)
31. Niente di nuovo rispetto ad altre pellicole di genere, anzi, è pure un po' troppo verboso, malgrado ciò è avvincente, è ben interpretato e diretto con mano sicura dal regista. (7)
30. Un film che trasmette la gioia e la connessione che sa dare la musica e trasmette l'importanza dei sentimenti e dell'amore come unica vera bussola nella vita. Semplice, senza grosse pretese, ma efficace. (7)
29. Dopo il duro e disperato La terra dell'abbastanza, i fratelli D'Innocenzo ci riprovano, e fanno ancora centro, più e meglio di prima, presentandoci una pellicola forte, per niente compiaciuta e che non lascia mai spazio alla speranza. (7)
28. Non è né perfetto né il migliore dei cinecomic della Marvel, ma il film intrattiene, provoca sia la risata sia la commozione, e riesce a mixare generi, dal thriller al fantasy, dal drammatico al comico in modo discreto. (7)
27. Non è un capolavoro e molte atmosfere paiono riciclate pedissequamente da pellicole senza dubbio superiori sull'argomento, ma il regista si dimostra estremamente lodevole nell'inoltrarsi intrepidamente in questa storia macabramente lucente, crepuscolare e sottilmente tanto terrificante quanto cupamente abbacinante. (7)
26. Un film dallo stile splendidamente classico nel suo modo di concepire valori che esulano da pubblicità e marketing, che aiutano economicamente lo sport nello stesso modo in cui sono in grado di rovinarlo. Non raggiunge la spettacolarità del recente Rush, ma è un film di tutto rispetto che offre un genuino piacere nel vederlo. (7)
25. Un film sulla realizzazione di un film sugli zombi. Che detta così potrebbe anche suonare come una descrizione poco invitante, ma l'energia e l'inventiva con cui il regista ha confezionato One Cut of the Dead lo rende un film irresistibile, oltre che unico nel suo genere. (7)
24. Dalla Storia di un fantasma alla storia universale. Coraggioso il regista il quale prende come premessa il topos narrativo estremamente abusato della coppia spezzata da una morte improvvisa e ne ricava un'interessante riflessione sul senso della sofferenza, del lutto, e su molto altro. Angosciante, ma davvero bello. (7)
23. Un film amaro e disturbante, soprattutto riuscito, che seppur potrebbe risultare lungo (ma fa parte del disegno totale della storia), non si dimentica facilmente. (7)
22. Narrativamente meno scorrevole e accattivante di Gran Torino, ma nonostante qualche ingenuità nella sceneggiatura e nonostante uno sviluppo gradevole e a tratti acuto, ma con una tensione che sembra crescere sempre ma non esplodere mai, il film riesce a farsi (parecchio) valere. (7)
21. Un film che potrebbe sembrare a tratti "lento" (ma ci si diverte anche in alcuni momenti), e che è invece è piacevole e narrativamente disteso. Per il suo addio alle scene il mito Robert Redford (giunto alla veneranda età di 83 anni), non poteva scegliere film migliore, un film così bello. (7)
20. Un film agghiacciante e allucinante, un film che procede a colpi di ralenti (fin troppo ostentati, talvolta), inquadrature geometriche e vertiginose e colori desaturati. Un film cupo e violento, un thriller angoscioso e inquietante, che non manca mai di far riflettere lo spettatore. (7)
19. Matteo Garrone continua a proporre film riusciti, non capolavori, ma convincenti, come questo, l'ennesima favola nera (nerissima) della sua carriera. (7)
18. Un film che non rinuncia ad osare e vince la sua scommessa di mostrare un cuore celandocelo. Un film asciutto e rigoroso, dall'intreccio essenziale ma in realtà profondamente complesso. (7)
17. Nonostante qualche perplessità, nel complesso è un bell'anime, godibile e interessante: è una ricostruzione biografica ben fatta e ricca di spunti anche filosofici (un anime non per caso candidato all'Oscar nel 2014). (7)
16. Un prodotto che nel suo complesso ha tutte le carte in regola per non passare mai inosservato, oggi e magari anche domani, e che ci da conferma del talento e della visione di Jordan Peele. Certo, quest'opera non raggiunge i livelli di Get Out, ma è, nonostante piccoli difetti (qualche schematismo c'è), un film di tutto rispetto. (7)
15. Nonostante i difetti di un lavoro notevole ma non del tutto convincente, promuovo questo film, un film grottesco che si fa ricordare. (7)
14. Non un film perfetto, ma coraggioso (e riuscito), col quale Matteo Rovere pone lo spettatore di fronte a interrogativi antichi quanto irrisolti, caratterizzato da buone performance e da un comparto tecnico notevole. (7)
13. Ironia e molti effetti speciali in un viaggio itinerante completano una pellicola che fa ben sperare per il continuo della serie dell'eroe creato da Stan Lee. (7+)
12. Piacevole, senza fronzoli, rafforzato dalle ottime interpretazioni dei protagonisti, Stanlio & Ollio è un gradito omaggio, simpatico e malinconico allo stesso tempo, a due grandi comici del passato. (7+)
11. Un film estremamente riuscito, toccante, semplice e tremendamente attuale. (7+)
10. Un film notevole dal punto di vista tecnico perché 140 minuti in un unico piano sequenza richiede un lavoro alle spalle e di preparazione non indifferenti, eppure riesce a colpire la capacità in primo luogo dei personaggi a coinvolgere. Indubbiamente un piccolo grande film. (7+)
9. Da fan tarantiniano non posso dire altro se non che mi è piaciuto, forse non tutto è a fuoco, ma il finale ripaga tutto. (7+)
8. Incommentabile, non si può aggiungere altro. Come girare un'opera che non rientra in nessun genere e in realtà abbracciarli tutti, peraltro con una durata assurda (4 ore) e non sentire (c'è da dire però che non l'ho visto in una sola volta) neanche un attimo di noia, anzi, ne vorresti ancora? Chiedete a Sion Sono, regista di un film decisamente incredibile per inventiva e molto altro. (7,5)
7. Un film tenero e duro allo stesso tempo, ben realizzato e anche riflessivo. Spazia attraverso le più disperate vicende umane con grande tatto e umanità, senza comunque rinunciare all'ironia. (7,5)
6. Un gioiellino fresco e brillante, un film che modernizzando e non snaturando l'ineluttabile racconto originale, sprigiona energia. (7,5)
5. Un'opera realistica, cruda, una "ricostruzione storica" veramente accurata e dettagliata, un film che non annoia mai e che convince il giusto. (7,5)
4. Endgame doveva semplicemente chiudere l'epopea iniziata con il primo Iron Man, a mio avviso riesce degnamente nell'intento, ed anche se si poteva fare di più va benissimo così. (7,5)
3. L'orrore della guerra visto con gli occhi di un bambino era un'idea già vista ne "La vita è bella", a Taika Waititi va il merito di saper rendere una storia surreale e con la sua personale versione grottesca e buffa di Hitler, in un gran film, un film bello ed emozionante. (7,5)
2. Le origini del più famoso e inquietante cattivo della DC Comics e tra i più affascinanti della letteratura fumettistica in senso lato, Joaquin Phoenix semplicemente straordinario. (8)
1. Ben più interessante di un'opera di (sola) denuncia sociale, una storia avvincente, e messa in scena in maniera suggestiva, che sa colpire lo spettatore. (8+)
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