Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/12/2020 Qui - Gli ingredienti del genere ci sono (quasi) tutti e sono mescolati con efficacia, nonché nutriti dalle giuste dosi di tensione (siamo dalle parti del cinema di genere che dà voce agli ultimi, a quelli messi in disparte dalla società perché figli di una colonizzazione selvaggia che porta il suo conto da pagare). Poliziotti stressati ma con differenti vissuti e coscienze, periferie ghettizzate, inseguimenti e scontri fino alle sconvolgenti scene conclusive (l'escalation di incomprensioni porta infatti a un finale molto interessante che lascia con il fiato sospeso). Appare contratta, però, la sensibilità sociologica, manca il guizzo riflessivo che, con uno sguardo più penetrante sul clima e sull'anima della banlieue, avrebbe potuto far diventare pregevole un prodotto che rimane comunque buono. Parigi finisce con l'assomigliare a Chicago: almeno in parte, un'occasione perduta. Nel complesso da vedere (buone le performance attoriali, di Damien Bonnard e tutti gli altri, giovani e adulti) ma lascia amarezza. I miserabili, del regista Ladj Ly, basato sull'omonimo cortometraggio dello stesso del 2017, a sua volta ispirato al romanzo omonimo di Victor Hugo, è un film intenso, ma è più potente il messaggio che il film in sé. Voto: 6,5
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