Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/12/2020 Qui - Unica regia di Stephen King e forse una delle trasposizioni più pazzoidi e rocambolesche di uno dei suoi racconti (al passaggio di una cometa, veicoli a motore ed elettrici prendono coscienza iniziando ad uccidere gli uomini, alcune persone si ritrovano assediate all'interno di una stazione di servizio, presa coscienza dell'evento, resistono e progettano la fuga). Non sembra che il Re volesse prendersi sul serio, pare infatti divertirsi a dirigere prove attoriali sopra le righe (di attori come Emilio Estevez, non esattamente un grande attore), scene catastrofiche accompagnate dalle chitarre degli Ac/Dc, esplosioni a iosa, effetti visivi ottantiniani, uccisioni violentissime e assurde. Il ritmo da film d'assedio rischia di cadere nel catatonico, ma la massiccia dose di scene goffe e spettacolari tiene lontana il più possibile la noia (bellissima la scena del ponte e il divertente inizio, dove appare il cameo proprio di Stephen King). Un film brutto che funziona. Il susseguirsi degli eventi è così sconclusionato e stravagante da risultare infatti quasi irresistibile. Il tema delle macchine ribelli ha sempre il suo fascino e l'enorme bestione nero con la maschera da folletto è una figura che, nonostante tutto, è riuscita ad imprimersi nell'immaginario (ancora, non per caso, mi inquieta). Difatti sufficiente, e va bene che dal maestro del brivido King ci si aspetterebbe molto di più, Brivido, tuttavia, rimane un film che, anche se alla distanza non regge, ha i suoi momenti suggestivi e, per una visione distratta, funziona ancora. Voto: 6
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