lunedì 14 dicembre 2020

Glass (2019)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/12/2020 Qui - M. Night Shyamalan chiude il cerchio con (Mr.) Glass, trilogia che non era stata pensata ad origine ma che si è sviluppata in corso di opera. Unbreakable, sottovalutato quando uscì, era un buon film che trattava il tema supereroi in maniera molto diversa rispetto alla moderna canonicità, Split un buon thriller che solo nel finale si ricollegava al primo e Glass che però è quello che mi è piaciuto di meno. Bravo James McAvoy (fa quasi tutto lui), Samuel L. Jackson per buona parte del film è catatonico (quando s'accende il film finalmente comincia ad ingranare) e Bruce Willis così così (tutti e tre vengono rinchiusi un ospedale psichiatrico con tanto di dottoressa che prova a dissuaderli dall'idea di essere speciali, ma poi si liberano e tutto si svela, ne succedono molte, forse troppe). Anya Taylor-Joy si vede e si sente poco, Sarah Paulson non convince del tutto. Un sei stiracchiato per un film (bizzarro miscuglio fra Superman e Qualcuno volò sul nido del cuculo) che sicuramente poteva chiudere la "Trilogia" in maniera molto migliore (prima parte stenta a decollare, seconda parte più viva). Deludono le forzature o le ingenuità della trama, tipo la scarsa sicurezza dell'istituto o gli espedienti per far cambiare personalità a Kevin. Il finale soddisfa in parte. Bene invece registicamente (il regista ci dona comunque sprazzi della sua arte di costruzione di atmosfere dense, tensive, così come di modificare i comuni punti di vista) e resta in ogni caso interessante tutto il percorso e la tesi non convenzionale supereroistica fatta. Voto: 6 [Qui Scheda]

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