Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 21/11/2020 Qui - La notizia di un film che doveva unire i personaggi di David Dunn e Kevin Crumb, rispettivamente i protagonisti del film in questione e di Split, sempre e solo per mano di M. Night Shyamalan, l'impellenza quindi di rivedere questo primo film della trilogia era abbastanza alta, e così ho provveduto. Unbreakable ci pone difronte ad un nuovo modo di raccontare la storia della nascita di un novello supereroe, discostandosi completamente dai molti suoi simili, anche moderni. Il regista inizia a creare il suo universo di supereroi in un periodo in cui non erano in voga e realizza un'opera non male, ma che presenta diversi punti deboli e non molto convincenti. A livello tecnico di regia e montaggio è sempre un bel vedere, così com'è efficace la fotografia, peccato che risulti essere a tratti spenta e ricca di monotonia stancante, colpa di una sceneggiatura non propriamente solida. C'è infatti qualche momento di perplessità, però per essere un film su super uomini tutto sommato è accettabile. Non ci sono molte scene d'azione (qualcuna in più per migliorare il ritmo non guastava) ma le prove di Bruce Willis lontano dai soliti cliché e di Samuel L. Jackson nel ruolo del mentore misterioso riescono a portare questa ombrosa pellicola nella giusta direzione. Ancora bello è il finale a "sorpresa", un colpo di scena che tuttavia competere con quello de Il sesto senso dell'anno prima mai potrebbe. Certamente da riscoprire, aspettando l'ultimo capitolo, se ancora non lo si è visto. Voto: 6,5
Nessun commento:
Posta un commento