Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/11/2020 Qui - E' un originale thriller (ma con molte contaminazioni horror) di produzione olandese, dal soggetto e dalla sceneggiatura non pienamente comprensibili in alcuni passaggi, ma che emana una sua maligna forza di suggestione. Un gruppo di misteriosi individui, apparentemente clochard di professione, si trovano ad invadere e manipolare la vita di una "tranquilla" e benestante famiglia borghese, con risultati inimmaginabili. L'impianto è certamente metaforico assai, ma la realizzazione è terribilmente concreta, cinica e inquietante. Tanto dramma in quello che è di fatto un atto d'accusa verso la società moderna in toto, più che allo specifico ceto borghese, qui preso ad esempio perché simbolo di una certa opulenza e di una serenità famigliare in realtà ingannevoli. Affascina lo sviluppo imprevedibile condito da piccoli tocchi sadici, seduce Jan Bijvoet, attore minuto dal volto fra il mistico e lo stralunato. Alla fine non si capisce quasi un'acca, è vero, ma del film si rimane comunque soddisfatti. Perché per qualcuno potrebbe non mantenere tutto quello che promette all'inizio e qualcuno potrebbe non apprezzare una certa cripticità, ma è di sicuro un buon film. Voto: 6,5
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