Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 09/11/2020 Qui - La regista del sorprendente Prima di Domani in un film che racconta un amore messo a dura prova da ostacoli molto realistici e attuali, ma che risulta comunque banale e privo di una vera originalità o denuncia. I canoni della love story vengono seguiti per tutto il film, la storia di per sé è già vista anche se "dammi un giorno e ti farò innamorare di me" lascia al racconto una velata nota originale, perché forse è vero che basta un istante per innamorarsi, o magari solo qualche ora. Questa è la sfida per entrambi, mettendo da parte impegni e desideri, trovano la forza di affermare ciò in cui credono e che cercheranno di ottenere in tutti i modi. Il legame con le proprie origini e tradizioni è marginale, e il film tenta di dargli un'importanza che però non traspare, senza riuscire neanche a creare un giusto equilibrio tra questo tema e quello dell'amore. Certo, il film regala comunque delle emozioni in alcuni momenti, anche grazie alla bravura dei due ragazzi protagonisti (Yara Shahidi e Charles Melton), ma nemmeno la regia della Ry Russo-Young sembra andare oltre il convenzionale, vestendosi di immagini e scelte abusate senza mai schiudersi a una pura ispirazione creativa. In sintesi, Il sole è anche una stella (basato sull'omonimo romanzo per ragazzi di Nicola Yoon, artefice anche del romanzo Noi siamo tutto trasportato ugualmente al cinema però con buoni risultati) avrebbe potuto essere una poesia sulla simbiosi fra caso e destino (resta infatti apprezzabile la volontà di non far prevalere uno sull'altro, concedendosi il fascino del mistero), ma rimane un teen movie che vuole far sognare i ragazzi e che adopera i temi del multiculturalismo, della diversità e delle barriere culturali e sociali senza snocciolarli o, più facilmente, concedere loro l'importanza che assumerebbero nel contesto rappresentato. Voto: 5,5
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