Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 21/11/2020 Qui - Globalmente un buon film, che ha le sue qualità maggiori nel coraggio e nella "scorrettezza". Sì, perché in tempi di politicamente corretto a tutti i costi, la pellicola "osa" ritrarre la comunità Rom di Gioia Tauro, nel modo in cui molti si aspetterebbero, alimentando così, agli occhi "sbagliati", i luoghi comuni che da sempre circolano su quel popolo. E così Pio (il ragazzo protagonista) è, forse, una sorta di personaggio pasoliniano destinato sin da subito alla sconfitta, al crimine, a non essere redento. Lo sguardo del regista (Jonas Carpignano) è realista, lucido e spietato. Un film duro e per nulla edificante e consolatorio. Che forse per questo non coinvolge, difficile entrare nella storia, nei personaggi (comunque ben interpretati dall'intera famiglia Amato), anche perché poi non si capisce manco cosa dicono. Già, perché non so se nella versione originale ci sono i sottotitoli, ma in quella capitatami nemmeno l'ombra, e quindi un po' di irritazione l'ho avuta. Nonostante ciò, resta un buon film, un film senza dubbio da vedere. Voto: 6
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