lunedì 4 gennaio 2021

I peggiori film visti dell'anno (2020)

Classifiche pubblicate su Pietro Saba World il 24/12/2020 Qui - Dei 300 film "moderni" visti quest'anno 1/6 tra i migliori in assoluto (vedrete domani), e sapete quanti tra quelli che non hanno raggiunto la sufficienza? 2/6, il che sembrerebbe un male, ma rispetto allo scorso anno per esempio (qui), la situazione è paradossalmente migliorata. Perché a parte che sto evitando certi (probabili) brutti film, la soglia di valutazione finale quest'anno si è alzata di mezzo voto, cosicché sotto il 5, solo 11 le pellicole. Pellicole che di fatto formano questa classifica delle peggiori visioni, che tuttavia come abitudine viene aperta dalle pellicole che personalmente hanno più deluso. Ricordo che le mie sono valutazioni personali, che sì sconsiglierei questi film (soprattutto i primi 11) ma senza vietandone la possibilità di vederli, perché ognuno è libero di fare (a suo rischio e pericolo s'intende) ciò che vuole. Infine ricordo che potete trovare le recensioni cliccando sull'immagine del film che vi interessa. Che i Razzie Awards cinematografici 2020 inizino.

DELUSIONI
Dei 45 film che in totale hanno ricevuto un voto pari a 5, alcuni film poco riusciti, altri semplicemente mediocri, altri che il loro potenziale hanno sprecato e poi ecco quelli che per un motivo o l'altro hanno deluso le mie aspettative, esattamente 9 come l'immagine qui sopra fa vedere. Per essere precisi,  non bastano per fare dei buoni film alcuni elementi, come l'effetto nostalgia in Il mio nome è Thomas, come il reinventarsi dei Banana Splits, come l'incredulità narrativa in Georgetown, come il rifacimento di un grande successo quale Hellboy, come l'elevata cifra registica di Pablo Trapero per Il segreto di una famiglia, come l'aurea positiva del cinema coreano per In Another Country, come gli effetti speciali di Men in Black: International, come l'aurea positiva del cinema francese in campo commedia per Il gioco delle coppie e come il reinventarsi dei cliché in The Prodigy - Il figlio del male.

11. Un film, recitato in francese (e disponibile con i sottotitoli), che irrita non poco, perché (troppo) sopra le righe (come le interpretazioni), troppo frenetico e vagamente sconnesso. (4,5)

10. Un (grande) passo indietro rispetto al capitolo secondo, riuscito meglio. Questo terzo capitolo della saga di Annabelle sa un po' di carrozzone di mostri e spiriti, manca tutta una certa atmosfera fondamentale per un horror, ovvero una contestualizzazione dell'infestazione. (4,5)

9. Al suo secondo giro la saga fantasy tratta dai celebri romanzi di Lene Kaaberbøl peggiora, semplicemente per due motivi, il primo l'annacquamento dei pregi, il secondo l'impoverimento ulteriore dei difetti. (4,5)

8. Ben al di sotto di Qualunquemente, Antonio Albanese rispolvera un suo cavallo di battaglia, Cetto La Qualunque, senza però trovare la giusta quadra tra farsa e critica sociopolitica. (4,5)

7. Film dalle grandi potenzialità ma reso televisivo dal taglio anonimo di regia e da una insensata forma di autocensura. La protagonista non se la cava male, in tutti i sensi, ma alcune trovate facilone e una serie di ingenuità di troppo, non aiutano affatto ai fini della resa finale. (4)

6. Puerile e futile la storiella che regge tutto il grande apparato scenico, sfavillante ma scontato, visto mille altre volte e non proprio in grado di destare nemmeno per un attimo alcun istante di meraviglia o di sorpresa. (4)

5. Nonostante un'idea molto interessante il film è sostenuto da una debolissima sceneggiatura. Ma la cosa peggiore è che come commedia non fa mai ridere. (4)

4. Semplicemente una storia, una pellicola, inverosimile e di scarsa qualità. (4)

3. L'esperimento sembrava interessante, ma a conti fatti un flop. (4)

2. Un ibrido mal montato (in modo imbarazzante direi) e senza mordente, con momenti di stasi fin troppo inutili. Un minimo di tensione c'è, e qualche scena è costruita con una certa cura, ma il resto è poca cosa, pochissima. (3,5)

1. La caduta di un Dio (del Cinema ovviamente s'intende), quella di un regista di nome Brian De Palma. Domino è un film brutto, troppo brutto per essere vero, ma ahimè lo è davvero. (3)

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