martedì 11 febbraio 2020

The Prodigy - Il figlio del male (2019)

Titolo Originale: The Prodigy
Anno e Nazione: USA, Hong Kong 2019
Genere: Horror
Produttore: Tara Farney, Tripp Vinson
Regia: Nicholas McCarthy
Sceneggiatura: Jeff Buhler
Cast: Taylor Schilling, Martha Girvin, Ava Augustin, Elisa Moolecherry, Paula Boudreau,
Byron Abalos, Paul Fauteux, David Kohlsmith, Peter Mooney, Oluniké Adeliyi
Brittany Allen, Colm Feore, Jackson Robert Scott
Durata: 90 minuti

Horror fra ipnosi e reincarnazione, dai produttori di "The Exorcism of Emily Rose".
Un bambino manifesta comportamenti allarmanti che sembrano legati alla morte di un serial killer.
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 11/02/2020 Qui - Francamente, questo horror di Nicholas McCarthy, regista di The Pact ed Oltre il male ma soprattutto regista del segmento più affascinante di Holidays, ovvero Easter, delude un po'. Dopo un inizio interessante, anche sul piano di ritmo e montaggio, il film sembra ricadere nei soliti cliché da ragazzino (anzi bambino, teoricamente alla fine del film ha comunque solo otto anni) diabolico, anche se qui non si tratta di possessione diabolica ma di reincarnazione, dove comunque è un serial killer a reincarnarsi, secondo la credenza cui sembra soggiacere il film, un film che si presenta fin dai primi minuti come un prodotto "teen" d'intrattenimento, che però non osa mai e si accontenta di qualche momento di tensione costruito con ingegno (e il tentativo di uscire dai cliché della possessione demoniaca, benché di per sé apprezzabile, si ferma così ad un livello piuttosto approssimativo, anche perché gli stessi luoghi comuni narrativi e tecnici che inflazionano il genere vengono qui applicati, e con sufficienza). Infatti anche già dopo l'antefatto è tutto troppo prevedibile, i colpi di scena latitano, ogni sequenza chiama meccanicamente quella successiva e la dignitosa cornice visiva si regge su una sceneggiatura in molti punti traballante (la dinamica con cui si arriva al disperato tentativo finale di salvare il ragazzino è di spiazzante superficialità). Non annoia ed intrattiene, per passare una serata "tranquilla" può anche andare bene, tuttavia bisogna comunque sottolineare il potenziale che vien sprecato, proprio perché il film, che si affida ad attori fin troppo sconosciuti (a parte Colm Feore e Jackson Robert Scott, il giovane attore, già iconico nel ruolo dello sfortunato Georgie dell'IT - Parte 1 di Andy Muschietti, che poi è l'unico elemento del film a trasmettere, e bene, ambiguità ed una piccola dose di inquietudine), non è all'altezza delle sue premesse, o promesse, sgonfiandosi rapidamente con un deus ex machina troppo, troppo facile. Voto: 5

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