Titolo Originale: The Sisters Brothers
Anno e Nazione: USA, Francia, Romania, Spagna, Belgio 2018
Genere: Western, Commedia, Drammatico, Avventura
Produttore: Pascal Caucheteux, Michael De Luca, Alison Dickey
Megan Ellison, Michel Merkt, John C. Reilly
Megan Ellison, Michel Merkt, John C. Reilly
Regia: Jacques Audiard
Sceneggiatura: Jacques Audiard, Thomas Bidegain
Cast: John C. Reilly, Joaquin Phoenix, Jake Gyllenhaal, Riz Ahmed, Rutger Hauer
Rebecca Root, Carol Kane, Allison Tolman, Ian Reddington, Hugo Dillon, Richard Brake
Rebecca Root, Carol Kane, Allison Tolman, Ian Reddington, Hugo Dillon, Richard Brake
Durata: 120 minuti
Joaquin Phoenix, John C. Reilly e Jake Gyllenhaal nel western di Jacques Audiard, miglior regia a Venezia 2018.
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 25/02/2020 Qui - Un miscuglio sui generis del vecchio e nuovo West (eppure anche anomalo, perché ha molti momenti che lo rendono a tratti una commedia, davvero comici e quasi grotteschi) ci viene riproposto da Jacques Audiard (vincitore del Leone d'argento alla Mostra di Venezia 2018 per la sua regia che per la prima volta dirige un film in inglese), che abbandona le periferie dell'urbe (quelle de Il profeta e del suo ultimo discusso Dheepan per esempio) per trasportarci nel 1851 al fianco di due fuorilegge in un lungo (brutale e animalesco nella sua violenza e avidità) viaggio che va dall'Oregon alla California nell'epoca dei vecchi speroni. I protagonisti in stato di grazia (Joaquin Phoenix mai così cinico, John C. Reilly saggio, protettivo ma anche spietato, Jake Gyllenhaal detective dal cuore d'oro, Riz Ahmed un avido chimico genialoide e Rutger Hauer glaciale e crudele anche solo per un paio di pose) ci fanno appassionare, divertire e tifare distintamente e a turno per ognuno di loro. I temi sono i classici della storia e il copione e la sceneggiatura non offrono spunti più interessanti di quello che si vede da più di un secolo, ma il sontuoso gruppo di star riesce con la propria mimica facciale e interpretativa a farci passare due piacevoli ore. Insomma cosa chiedere di più a un western moderno? Uno svolgimento finale diverso. Perché si ribadisce a più riprese, anche in modo un po' presuntuoso, che questi personaggi si evolvono e non sono piatti, hanno uno sviluppo e cambiano nel corso della storia, ma il cambiamento finale è troppo repentino e anche poco giustificato, a mio avviso. Non tanto quello del fratello sensibile, che aveva dato segnali in questo senso, ma il cambiamento del fratello insensibile non ha quasi fondamento. Purtroppo il voler costruire un finale buonista (e diverso) fa inciampare la sceneggiatura (se proprio si voleva inscenare una redenzione, andava preparata meglio e con qualche accorgimento di trama in più), peccato. Comunque al di là di ciò, I fratelli Sisters, tratto dal romanzo Arrivano i Sister di Patrick DeWitt, è un buon film, anche grazie alla buona fotografia ed alle buone musiche. Voto: 6,5
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