Titolo Originale: City of Lies
Anno e Nazione: USA, Regno Unito 2018
Genere: Drammatico, Thriller, Poliziesco, Biografico
Produttore: Paul Brennan, Miriam Segal
Regia: Brad Furman
Sceneggiatura: Christian Contreras
Cast: Johnny Depp, Laurence Mason, Shamier Anderson, Melanie Benz, Xander Berkeley
Shea Whigham, Neil Brown Jr., Dayton Callie, Forest Whitaker
Toby Huss, Cory Hardrict, Kevin Chapman, Michael Paré
Durata: 110 minuti
Johnny Depp e Forest Whitaker in un thriller che scava in un duplice mistero della storia del rap.
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 18/02/2020 Qui - Un film sulla corruzione delle forze dell'ordine e sulla sfiducia che ne deriva, ma anche la storia di un uomo onesto vittima del sistema. Un nuovo Serpico (Sidney Lumet, 1973) quindi? No, ma la morale e l'amaro che ci pervade dopo la visione sono gli stessi. Contrastanti le critiche, troppo cattivi con Johnny Depp (soprattutto dopo la sua interpretazione di Grindelwald), che qui torna ai suoi livelli. Altro che bolso e svogliato (Depp si è perso un pezzo per volta, ogni tanto, però, ci regala interpretazioni che ricordano il grande talento che era, fin dai tempi di Edward mani di forbice), è il personaggio che è ferito, morente, privo di interesse su ogni cosa. L'unico sussulto, l'unica vibrazione, è andare a vedere le partite di baseball del figlio con cui non ha più rapporti. Il motivo? L'ossessione per un caso mai risolto (che forse mai verrà risolto), l'omicidio del rapper Notorius (e di Tupac, a proposito di quest'ultimo peccato che All Eyez on Me non sia riuscito a rendergli onore). Il film, diretto da Brad Furman e basato sul romanzo LAbyrinth di Randall Sullivan (che ripercorre appunto, tramite le indagini del detective Russell Poole, aiutato dal giornalista Forest Whitaker alias Jack Jackson, l'omicidio di Notorious B.I.G. e l'omicidio di Tupac Shakur), è ben ritmato, riesce a catturare anche quelli a cui il mondo del rap non interessa (come me, anche se le loro storie continuano ad affascinarmi sempre) e lascia addosso una tristezza, una pesantezza come pochi. Demolisce l'America e le forze dell'ordine (di un paese corrotto), ci lascia soli in mezzo ad uno schifo e l'ultima frase schiaccia l'anima: a cosa è servito tutto questo? City of Lies perciò, ingiustamente snobbato, che ricorda con piacere quel filone poliziesco che tanto funzionò negli anni '90, è buon film, un thriller estremamente piacevole in grado di raccontare una serie di vicende che ancora oggi affascinano e non trovano risposta. Il film infatti, nonostante non faccia gridare al miracolo, riesce ad intrattenere dall'inizio alla fine lo spettatore. L'unica richiesta palese del film è quella della massima attenzione. Di fatto, la palese mole di informazioni che devono essere digerite, se affrontante sotto gamba, potrebbero penalizzare fortemente la visione. Ad ogni modo, promosso. Voto: 6,5
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