martedì 11 febbraio 2020

Cocaine - La vera storia di White Boy Rick (2018)

Titolo Originale: White Boy Rick
Anno e Nazione: USA 2018
Genere: Drammatico, Poliziesco, Biografico
Produttore: Darren Aronofsky, Scott Franklin, John Lesher, Julie Yorn
Regia: Yann Demange
Sceneggiatura: Andy Weiss, Logan Miller, Noah Miller
Cast: Richie Merritt, Brian Tyree Henry, Piper Laurie, Bruce Dern, Eddie Marsan
Rory Cochrane, RJ Cyler, Bel Powley, Jennifer Jason Leigh, Matthew McConaughey
Durata: 105 minuti

Matthew McConaughey nella biografia del più giovane informatore nella storia dell'FBI.
Detroit, 1984: l'adolescente Rick collabora con i federali per smantellare una rete di spacciatori.
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 11/02/2020 Qui - La storia che qui si racconta è analoga a quella di Barry Seal o di Jordan Belfort, tutti collaboratori dell'FBI che ci rimetteranno in prima persona e di cui il cinema si è già occupato (Barry Seal - Una storia americana di Doug Liman del 2017 e The Wolf of Wall Street di Martin Scorsese del 2013), tuttavia Cocaine - La vera storia di White Boy Rick (e Rick è un ragazzino di 14 anni) è un film che punta soprattutto a raccontare il lato squallido ed oscuro dell'esistenza. Quell'area grigia che tutti conoscono, ma solo in pochi trattano, dove la legge cerca d'infiltrarsi nel tessuto del commercio di stupefacenti per portarsi a casa una vittoria. E tuttavia non è solo la storia di White Boy Rick, ma anche della sua famiglia disfunzionale. L'esordiente Richie Merritt interpreta un protagonista incastrato in una realtà che gli sta stretta, cammina sul ciglio di un baratro di scelte giuste e sbagliate che lo porteranno ad un inevitabile (e pure beffardo) epilogo. Film cupo e disperato, direzione di qualità del francese Yann Demange (che già aveva fatto parlare di sé per il bel '71), la decadente America mostra il suo solito volto balordo, di degrado ed emarginazione, le sue periferie spettrali, l'incubo americano che avvolge e divora la sterminata massa di fantasmi che non hanno più nulla da chiedere. Le mille luci sfavillanti delle metropoli, che s'accendono di un petrolio ottenuto depredando il resto del mondo, sono lontane, rimane solo l'amara e brutale realtà di un paese volgare, violento e corrotto. Nel cast, una scialba ed invecchiata Jennifer Jason Leigh, il vecchio leone Bruce Dern, il non sempre convincente ed ancora acerbo Richie Merritt e soprattutto un formidabile Matthew McConaughey che interpreta, ancora una volta, uno splendido Loser e si conferma uno degli attori migliori in circolazione. E per quanto riguarda il film che dire di più, che di certo non dice nulla di nuovo (a parte che a volte la giustizia è sproporzionata, e quella Americana ancor di più di qualunque altra), ma è pur sempre un film, in cui ci sono personaggi ed ottime caratterizzazioni, in cui tutto viene abilmente ambientato (visivamente che musicalmente), che coinvolge ed intrattiene, un film che quindi fa sì arrabbiare ma si fa pure discretamente ricordare. Voto: 7

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