Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2020 Qui - Anche il cinema coreano non è perfetto, ogni tanto può fare flop anche lui, come in questo caso, come nel caso di questo mediocre film diretto dal sudcoreano Hong Sang-soo. Va bene il messaggio, che sono molteplici, uno è sicuramente sulla direzione della vita che si può prendere, una specie di Sliding doors, uno sulla difficoltà di comprensione tra lingue, una specie di Lost in Translation, ma messi in scena non efficacemente, e con derive rispetto ai film citati di poca sostanza. Questo dramma sentimentale leggiadro infatti, vuole mescolare la realtà alla finzione del racconto (il film difatti narra di una giovane donna coreana che si accinge a scrivere una sceneggiatura per un film nella quale vengono raccontate tre storie diverse che hanno come protagonista tre donne francesi di nome Anne, interpretate sempre da Isabelle Huppert, le quali si trovano per diversi motivi personali in una spiaggia di una località balneare della Corea del Sud), ma l'assunto di partenza (la seduzione) non trova uno sviluppo adatto in grado di unire le tre facce del prisma all'analisi sulla figura maschile (ma anche femminile). La ricerca di punti di riferimento, amori o semplicemente una buona compagnia per risollevarsi da cocenti delusioni di diradano in dialoghi vacui e personaggi macchietta nonché irritanti (il bagnino, il monaco). Non c'è involuzione ma neanche evoluzione, non c'è dinamismo ma solo ridondanza. Un film in larga parte impalpabile, che si salva dal baratro grazie soprattutto all'attrice francese di cui sopra. Voto: 5
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