mercoledì 8 luglio 2020

Si alza il vento (2013)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 08/07/2020 Qui - Un film storico e biografico basato su una storia vera, che ripercorre i momenti salienti dei primi trent'anni di vita del noto ingegnere aeronautico giapponese Jirō Horikoshi (progettista e inventore del Mitsubishi A6M Zero, aereo da caccia usato dalla Marina imperiale giapponese durante la seconda guerra mondiale). Fin da subito, appare così chiaramente che Si alza il vento è abbastanza diverso dalla maggior parte degli altri film Ghibli, che solitamente strizzano l'occhiolino ad un pubblico vasto e di ogni età. Infatti questa volta il target più cercato e voluto è sicuramente quello adulto, date la costante serietà e drammaticità delle vicende proposte. I personaggi sono pochi ma ben fatti, i loro caratteri sono quelli tipici dei classici film Ghibli: il protagonista dall'animo gentile, caparbio, ostinato, sognatore e stoico, gli altri personaggi maschili principali sono spesso intelligenti, professionali, saggi e lungimiranti, mentre le figure femminili hanno un carattere forte, deciso, puro, umile e fedele. Talvolta abbiamo l'opportunità di osservare come gli sguardi e i visi espressivi dei personaggi valgano più di tante parole. Il lato tecnico è indiscutibilmente di alto livello. Alla regia ecco Hayao Miyazaki, che non delude e ci delizia (l'omaggio all'Italia, le scene aeree che ricordano direttamente Porco rosso e la grandiosa rappresentazione grafica del grande terremoto del Kantou), doveva essere il suo ultimo come regista, per fortuna non lo sarà. Diversamente dagli altri film Ghibli però, questo cerca di rimanere fedele a una storia vera, con i suoi pro e i suoi contro: partendo da una storia vera si ha già un buon punto di inizio per l'opera, tuttavia ci sono anche parecchie limitazioni, e se si vuole mantenere la storia come realistica, vi è il rischio di produrre un lavoro non perfetto, le parti oniriche da sole potrebbero non bastare. Se da un lato abbiamo la drammaticità delle vicende storiche realmente accadute, dall'altra risulta esserci un "ammorbidimento" generale delle scene e dei momenti critici, e l'inserimento di elementi onirici talvolta utopici. Durante la visione dell'anime si ha come la sensazione che manchi qualcosa, non sono presenti alcune informazioni utili per far comprendere meglio la storia, inoltre ci sono diversi salti temporali di anni in cui non viene mai detto quanto tempo sia passato, né l'età dei personaggi. Non che questo fosse fondamentale, ma avrebbe dato maggior comprensibilità all'opera. I vari passaggi con gli anni che passano di volta in volta sono un po' caotici, come quasi a voler dire che sarebbe stato consigliabile leggere il manga prima di vedere il film (un film in cui da menzionare tra i doppiatori originali ecco Hideaki Anno, regista di Shin GodzillaMasahiko Nishimura, già in Princess MononokeJun Kunimura, attore nei due Kill Bill, e Mirai Shida, in Arrietty insieme con Keiko Takeshita, quest'ultima al terzo giro con Ghibli dopo La collina dei papaveri). Nonostante qualche perplessità, nel complesso è un bell'anime, godibile e interessante: è una ricostruzione biografica ben fatta e ricca di spunti anche filosofici (un anime non per caso candidato all'Oscar nel 2014). Voto: 7

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