venerdì 31 luglio 2020

Kon-Tiki (2012)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2020 Qui - Un'esplorazione mitica, entrata nella storia, di una spedizione e di un'esploratore, Thor Heyerdahl, entrati nella leggenda. Dimostrare, tramite un viaggio lungo 8000 chilometri, che la Polinesia fosse stata popolata da amerindi giunti nelle isole del Pacifico secoli prima a bordo di semplicissime imbarcazioni a vela. Lo stesso Heyerdahl documentò la traversata, e tale materiale venne poi montato nel documentario "Kon-Tiki" (dal nome della zattera) che fece il giro del mondo e vinse addirittura l'Oscar come miglior documentario nel 1951. Moltissimi anni dopo tale impresa, ecco arrivare dalla Norvegia una versione romanzata ma non troppo, inappuntabile da un punto di vista tecnico e appena discreta sotto quello più strettamente artistico. Buono è certamente il livello di tensione che non scade in nessun momento, cosa questa non così ovvia quando è noto a priori quello che accadrà, fantastica ed accecante la fotografia, non eccessivamente invadente l'uso della digitalizzazione. Nella colonna dell'avere metterei invece una sceneggiatura che scade a tratti inutilmente nel melodrammatico, cosa della quale si sarebbe fatto volentieri a meno, nonché le ridicole lunghe barbe posticce dei protagonisti nel finale. Insomma un buon film d'avventura ben confezionato, che racconta con garbo una storia vera certamente affascinante, che riesce a mantenere un appeal discreto per tutta la durata, anche perché mostra elementi di interesse e di emozionalità palpabile. In questo, aiuto concreto da il cast volenteroso (capitanato da Pål Sverre HagenIn ordine di sparizione e Seven Sisters, e supportato soprattutto da Gustaf Skarsgård, Floki di Vikings) e la regia calibrata, dei registi Joachim Rønning e Espen Sandberg (questo fu il secondo film in coppia, il primo Bandidas nel 2006, il terzo ci sarà cinque anni dopo, Pirati dei Caraibi - La vendetta di Salazar), che all'epoca si guadagnarono la candidatura agli Oscar per il miglior film straniero. Non un gioiello, ma pellicola che vale comunque una visione. Voto: 6+

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