venerdì 31 luglio 2020

Bone Tomahawk (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2020 Qui - Per questo film avevo parecchie aspettative che si sono rivelate un po' esagerate. Intendiamoci, non è una brutta pellicola, anzi, ma me l'aspettavo ancora più interessante. L'esperimento infatti pare secondo me non del tutto riuscito. Già perché Bone Tomahawk è per metà western e per metà horror. Cosa che non è una novità, però è altrettanto vero che non si è mai abusato della miscela fra questi due generi. I temi in ogni caso sono i classici del west, nessuna sorpresa, sorprende invece il lato horror che qui vira sullo splatter, anche se pare esagerata questa continua demistificazione tutta americana del popolo pellerossa, che risulta qui portata all'eccesso: si sono inventati persino gli indiani trogloditi e antropofagi. L'inizio è decisamente promettente e violento, poi la parte centrale, dedicata alla descrizione del viaggio (odissea degli squinternati eroi ed al loro approfondimento caratteriale), rallenta parecchio il ritmo e risulta un po' troppo verbosa. Infine la parte terminale, dove il terrore latente esplode in tutta la sua violenza, persino eccessiva in alcune scene davvero gore. Secondo me una sforbiciata di 10 minuti in mezzo non ci sarebbe stata male. L'esordiente regista S. Craig Zahler se la cava benino, aiutato dalla bella fotografia e soprattutto da un cast eccellente. Il vecchio Kurt Russell fa sempre la sua porca figura nei panni del paladino coraggioso, Richard Jenkins è ancora su alti livelli (anche se il suo personaggio mi pare un po' troppo pacato e colto), Patrick Wilson mi è piaciuto nell'incarnazione dell'eroe sofferente dall'inizio alla fine, mentre Matthew Fox ha il personaggio più defilato ma lo interpreta bene. Da segnalare in alcune particine il compianto Sid Haig e gli irriconoscibili Sean Young e Michael Parè. In sostanza, un film che mi è piaciuto, con una buona tensione, ma che poteva persino essere migliore. Voto: 6,5

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