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venerdì 14 agosto 2020

Dune (1984)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 14/08/2020 Qui - Il film doveva essere un kolossal fantascientifico ma non è riuscito pienamente nelle sue intenzioni. Nonostante questo risulta una pellicola godibile e alquanto spettacolare, tanto che la spettacolarità, alla fine, sarà l'unico aspetto che non distoglierà l'attenzione dalla visione di Dune: un prodotto tanto visivamente poderoso (bei costumi, effetti speciali un po' antidiluviani ma comunque di grande effetto, e fantastici i vermoni creati da Rambaldi) quanto manipolato con un procedimento filmico di dubbio gusto. Il peggior difetto del film è da ricercarsi in un svolgimento non sempre chiaro, discontinuo, confuso, troppa carne al fuoco per un solo film (discontinuo nel senso che se la prima parte è a tratti molto lenta, nella seconda parte acquista una velocità incredibile e molte cose nel film che dovrebbero essere narrate meglio vengono trattate in maniera molto superficiale). Sarebbe ingiusto dare troppe colpe al regista dato che questo ha dovuto confrontarsi con un romanzo come quello di Frank Herbert che non ho avuto occasione di leggere ma che a quanto dicono è estremamente complesso. Di certo non hanno giovato nemmeno i tagli fatti per ridurne la durata (questi infatti, voluti a quanto pare dalla produzione della famiglia De Laurentiis, rendono le battaglie finali, nonché la storia d'amore tra Chani e Paul Atreides, precipitosamente avventate e piene di buchi del racconto). Quindi rimane un film particolare di David Lynch (lo era pure lo strano Cuore selvaggio), prima di tutto perché forse per la prima e unica volta il regista si è dovuto adattare alle pretese del pubblico e non viceversa. Comunque si vede la sua mano in molte sequenze, e poi il barone Harkonnen è uno di quei cattivi che il regista tanto rende particolari nei suoi film. Il cast è straordinario ma Kyle MacLachlan è inespressivo per la maggior parte delle inquadrature e altri grandi attori (su tutti Max von SydowJürgen ProchnowPatrick Stewart e Silvana Mangano) assumono il semplice ruolo di comparse. Da notare l'utilizzo di molti attori che con Lynch lavoreranno molto successivamente (Jack NanceBrad Dourif ed Everett McGill, ci sono pure Sean Young Sting). Insomma, Dune non è un film così riuscito come ci si aspetterebbe, in certi punti (va detto) manca di spessore epico, ma non è comunque un film da buttare via completamente. Voto: 6

venerdì 31 luglio 2020

Bone Tomahawk (2015)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 31/07/2020 Qui - Per questo film avevo parecchie aspettative che si sono rivelate un po' esagerate. Intendiamoci, non è una brutta pellicola, anzi, ma me l'aspettavo ancora più interessante. L'esperimento infatti pare secondo me non del tutto riuscito. Già perché Bone Tomahawk è per metà western e per metà horror. Cosa che non è una novità, però è altrettanto vero che non si è mai abusato della miscela fra questi due generi. I temi in ogni caso sono i classici del west, nessuna sorpresa, sorprende invece il lato horror che qui vira sullo splatter, anche se pare esagerata questa continua demistificazione tutta americana del popolo pellerossa, che risulta qui portata all'eccesso: si sono inventati persino gli indiani trogloditi e antropofagi. L'inizio è decisamente promettente e violento, poi la parte centrale, dedicata alla descrizione del viaggio (odissea degli squinternati eroi ed al loro approfondimento caratteriale), rallenta parecchio il ritmo e risulta un po' troppo verbosa. Infine la parte terminale, dove il terrore latente esplode in tutta la sua violenza, persino eccessiva in alcune scene davvero gore. Secondo me una sforbiciata di 10 minuti in mezzo non ci sarebbe stata male. L'esordiente regista S. Craig Zahler se la cava benino, aiutato dalla bella fotografia e soprattutto da un cast eccellente. Il vecchio Kurt Russell fa sempre la sua porca figura nei panni del paladino coraggioso, Richard Jenkins è ancora su alti livelli (anche se il suo personaggio mi pare un po' troppo pacato e colto), Patrick Wilson mi è piaciuto nell'incarnazione dell'eroe sofferente dall'inizio alla fine, mentre Matthew Fox ha il personaggio più defilato ma lo interpreta bene. Da segnalare in alcune particine il compianto Sid Haig e gli irriconoscibili Sean Young e Michael Parè. In sostanza, un film che mi è piaciuto, con una buona tensione, ma che poteva persino essere migliore. Voto: 6,5