Titolo Originale: Stronger
Anno e Nazione: USA 2017
Genere: Biografico, Drammatico
Produttore: Jake Gyllenhaal, David Hoberman
Todd Lieberman, Michel Litvak, Scott Silver
Todd Lieberman, Michel Litvak, Scott Silver
Regia: David Gordon Green
Sceneggiatura: John Pollono
Cast: Jake Gyllenhaal, Tatiana Maslany, Clancy Brown, Lenny Clarke
Miranda Richardson, Richard Lane Jr., Patricia O'Neil, Frankie Shaw
Katharine Fitzgerald, Danny McCarthy, Jimmy LeBlanc, Carlos Sanz
Cassandra Cato-Louis, Michelle Forziati, Sean McGuirk, Karen Scalia
Miranda Richardson, Richard Lane Jr., Patricia O'Neil, Frankie Shaw
Katharine Fitzgerald, Danny McCarthy, Jimmy LeBlanc, Carlos Sanz
Cassandra Cato-Louis, Michelle Forziati, Sean McGuirk, Karen Scalia
Durata: 112 minuti
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/07/2020 Qui - Né il primo né l'ultimo dei film ispirati ai tragici eventi dell'attentato alla Maratona di Boston. In questo caso il bravo David Gordon Green (regista del buon "nuovo" Halloween), più che sui dettagli dell'esplosione o della caccia ai responsabili che ne seguì (Boston - Caccia all'uomo docet), si sofferma sulla storia vera di Jeff Bauman: una "vittima per caso", un uomo comune, un perdente (che Jake Gyllenhaal interpreta con grande credibilità e profonda umanità) che sul luogo dell'esplosione si trova solo per cercare di riconquistare la donna che ama, Erin. Sopravvissuto all'incidente (ma con due gambe in meno), Jeff aiuta la polizia ad identificare uno degli attentatori e per questo diventa (suo malgrado) uno degli eroi simbolo di quella tragica giornata. Egli si ritrova così ad affrontare tutto il peso di una vita travolta dagli eventi, e prima di ritrovare la strada deve fare i conti con la fatica, la frustrazione, gli errori e le ripartenze (mai facili). Stronger quindi diventa un racconto di formazione verso l'acquisizione di una maturità, lavorando duramente sul fisico durante la fisioterapia, ma soprattutto l'accettazione di un ruolo non voluto ma importante per tutti coloro che gravitano intorno alla sua figura. Gyllenhall è diventato ormai una certezza, ma da rimarcare la bella prestazione di Miranda Richardson nei panni della madre e quella di Tatiana Maslany nei panni della fidanzata. Il merito del film è quella di arrivare dritto allo scopo, senza troppi artifizi, raccontando l'aspetto emotivo e psicologico di chi subisce una tragedia, senza avere paura di mostrare l'imperfezione di una famiglia, come tante, che nel dolore riesce comunque a resettare e andare avanti. Non sempre il regista riesce a tenere saldamente le redini e a guidare sapientemente i tanti registri emotivi e i rispettivi passaggi, ma nel complesso buon lavoro, anche se poi il lavoro lo fa la storia, qui piuttosto coinvolgente che riesce a emozionare e lanciare piccoli segnali di speranza. Voto: 6,5
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