giovedì 30 gennaio 2020

Cold Hell - Brucerai all'inferno (2017)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/01/2020 Qui
Tema e genere: Thriller tedesco piuttosto inverosimile ma con una brava protagonista.
Trama: In Austria c'è una giovane tassista turca, scorbutica, sfiduciata e violenta, che si trova casualmente nel mirino di un curioso serial killer islamico. Siccome la polizia è più impegnata a cambiare pannoloni che ad indagare seriamente, lei decide di farsi giustizia da sola.
Recensione: Il regista austriaco Stefan Ruzowitzky è celebre per avere diretto Anatomy e Anatomy 2, due film dal taglio televisivo poco riusciti (e arrivati anche da noi in home video) che figurano tra i sui migliori titoli. Quindi c'era da aspettarselo che anche in questo caso sarebbe successo la stessa cosa, e infatti Cold hell (Die Hölle - Inferno), film dalle grosse potenzialità, purtroppo finisce per essere più simile a un tv movie Anni '90 (ovvero, in massima parte, noioso), penalizzato da una impostazione televisiva, priva di ritmo e vanificata (visto il tema) da una illogica forma di autocensura. La presenza di Tobias Moretti, ex Richard Moser (o commissario Rex) pur se a favore del film viene prontamente bilanciata (in negativo) dal ruolo di Violetta Schurawlow, attrice di talento, quindi non certo responsabile della parte designata da una sceneggiatura che proprio non funziona, riservandole un ruolo di fredda e inappropriatamente forzuta esperta di boxe.

Debole anche la risoluzione dell'enigma e di come il commissario, con il supporto della ragazza, arriva ad identificare l'assassino. Restano interessante l'incipit e un paio di spericolate corse d'auto su strada, ma è un po' poco per giustificare un'attenzione di novanta minuti, che non riesce ad essere costante perché per nulla stimolata dal dozzinale risultato d'insieme. Una delle ultime fatiche del regista è stato Deadfall - Legami di sangue, che non riuscì a sfruttare benissimo suggestive location, risultando soprattutto banale, ebbene forse meglio quello che questo qui, un film decisamente anonimo.
Giudizio in sintesi: Film dalle grandi potenzialità ma reso televisivo dal taglio anonimo di regia e da una insensata forma di autocensura. La protagonista non se la cava male, in tutti i sensi, ma alcune trovate facilone e una serie di ingenuità di troppo, non aiutano affatto ai fini della resa finale.
Consigliato: No, poi se volete farvi del male è colpa vostra.
Voto: 4

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