Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 30/01/2020 Qui
Tema e genere: Un action diretto a quattro mani piuttosto bene, soprattutto nelle sue numerose scene action dalla coppia Cary Murnion/Jonathan Milott, con la star da blockbuster Dave Bautista che figura, oltre che come coprotagonista, anche in veste di produttore esecutivo, rivedibile però tutto il resto.
Trama: Uscendo da una fermata della metropolitana di Brooklyn, Lucy scopre che il suo quartiere è sotto attacco da parte di alcuni militari vestiti di nero. Stupe, un ex componente dei marine, la aiuterà a malincuore a sopravvivere alla guerra civile scatenata dal tentativo di secessione del Texas dagli Stati Uniti.
Recensione: Non mi è molto piaciuta quest'opera, che di fatto si limita a seguire i due protagonisti in fuga attraverso il quartiere sconvolto dai combattimenti, tra scontri a fuoco e incontri a volte positivi a volte negativi. Le sequenze d'azione sono accettabili, anche se scarsamente realistiche. La protagonista femminile (interpretata da Brittany Snow) acquisisce un'ottima mira in poche ore di uso delle armi da fuoco, e, insieme "all'energumeno" (appunto l'ex wrestler Dave Bautista), riesce per parecchio a sfuggire ai colpi sparati dai nemici, in numero molto maggiore, ed estremamente "professionalizzati". La trama sembra poco più di un espediente per sostenere quanto mostrato su schermo, anche l'intreccio è di scarso interesse. Un paio di colpi di scena (nel mezzo e nel suo finale) non salvano la situazione (non aiuta né lo scarso doppiaggio né la sceneggiatura poco originale). Gli attori interpretano con poca convinzione personaggi piuttosto stereotipati.
Lei, da ragazza dolce ed indifesa, inizialmente sconvolta dal sangue che vede, diviene un cecchino implacabile, pronta ad uccidere. Lui è un ombroso ex militare con diversi drammi alle spalle che gli pesano sulla coscienza. Decisamente, sono rimasto deluso, nonostante qualche interessante sequenza d'azione, alcune battute azzeccate, ed una buona colonna sonora. Uno dei pochi punti a favore è il ritmo abbastanza disinvolto, ma per essere un action movie pare davvero poco per ambire a una considerazione minimamente positiva.
Lei, da ragazza dolce ed indifesa, inizialmente sconvolta dal sangue che vede, diviene un cecchino implacabile, pronta ad uccidere. Lui è un ombroso ex militare con diversi drammi alle spalle che gli pesano sulla coscienza. Decisamente, sono rimasto deluso, nonostante qualche interessante sequenza d'azione, alcune battute azzeccate, ed una buona colonna sonora. Uno dei pochi punti a favore è il ritmo abbastanza disinvolto, ma per essere un action movie pare davvero poco per ambire a una considerazione minimamente positiva.
Giudizio in sintesi: L'inizio è promettente, con un incipit adrenalinico che, sorprendentemente apocalittico, può evocare, da distante e con le debite varianti e distinzioni, una sorta di Distretto 13, ma non solo poco convincente è la sceneggiatura, anche la scelta di concentrarsi maldestramente ed unicamente sulla sola azione e sulla sopravvivenza delle prede, tralasciando il resto, non convince. Un vero peccato, perché sciupa presto il buon pathos iniziale e trasforma le valide premesse in un action dozzinale al pari di tanti, troppi altri prodotti di pura routine commerciale.
Consigliato: Sì e no, sì se le aspettative sono basse, no se quest'ultime sono alte, perché potreste rimaner delusi, come me.
Voto: 5
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