giovedì 30 gennaio 2020

Stanlio & Ollio (2018)

Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 17/01/2020 Qui
Tema e genere: Adattamento cinematografico del libro Laurel & Hardy - The British Tours di 'A.J.' Marriot, questo film biografico/drammatico racconta dell'ultima tournée dal vivo dei due comici, al termine della loro carriera cinematografica, e del loro rapporto d'amicizia.
TramaStan Laurel e Oliver Hardy, il duo comico più famoso al mondo, nel 1953 affrontano un tour teatrale in Gran Bretagna. Acciaccati dall'età e con alle spalle un passato di gloria, i due vanno incontro a un futuro incerto: gli spettacoli, attraverso la nazione, si rivelano infatti deludenti, sebbene fan vecchi e nuovi continuino a divertirsi di fronte alle loro gag.
Recensione: L'ho aspettato parecchio ed avevo alte aspettative che sono state in parte ripagate. Il film infatti, diretto da Jon S. Baird, che si concentra su una parte della carriera di Stanlio e Ollio ai più sconosciuta e su aspetti personali tutt'altro che divertenti (anche se non mancano momenti simpatici), è un dolcissimo omaggio a questa coppia d'oro della comicità mondiale. Lineare, senza particolari sussulti ma godibile, l'opera rispetta lo stile cui i due fuoriclasse della risata ci avevano abituati. Non vi è nulla di eccessivo, di forzato: si sorride con gusto, ci si emoziona nel racconto. Anche perché oltre ad essere un biopic sincero e brillantemente prodotto, il film sembra anche essere una vera e propria storia d'amore fra due amici (un'apologia divertita e divertente del più introvabile dei sentimenti: l'amicizia vera e profonda, anche questo è Stanlio e Ollio). Due colleghi con una straordinaria chimica sul palco che, dopo una lunga e impegnativa tournée teatrale, capiscono di essere due veri amici. In tal senso risulta azzeccata la scelta di non fossilizzarsi sui loro successi o su una sorta di grande "imitazione" dei loro successi, ma bensì di scavare dietro il personaggio fino a scorgere la persona. Quanto la persona è diventata personaggio? C'è una grande malinconia, ma allo stesso tempo si ride, ci si diverte, grazie ad una comicità che si ripercuoteva nella quotidianità di questi due straordinari interpreti. A rendere tutto ancor più piacevole sono i due protagonisti, perfettamente calati nei rispettivi ruoli. Così tanto perfettamente che pochi istanti fanno sì che chi ha amato i due comici dimentichi totalmente (stupendi i momenti delle gag teatrali) di trovarsi di fronte ad attori che li interpretano (e ben ha fatto il doppiaggio a non cadere nel finto accento con cui in Italia son diventati famosi).

Steve Coogan e John C. Reilly (entrambi bravi a tirar fuori senza cadere nel caricaturale o nel macchiettistico gli aspetti più intimi e le sfumature dei due personaggi) hanno difatti saputo rivestire questi panni a dir poco ingombranti (Stanlio e Ollio non sono solo il duo comico più amato dal pubblico, sono vere e proprie icone cinematografiche e comiche), sia fisicamente che spiritualmente, in maniera sorprendentemente autentica, pura. Il modo in cui i due attori hanno saputo assimilare e rappresentare le diverse personalità dei due comici è infatti davvero impressionante. Sebbene John C. Reilly abbia ottenuto per il ruolo di Ollio una nomination ai Golden Globes, mi sento di elogiare tuttavia il lavoro di Steve Coogan, meno "aiutato" da mezzi tecnici come trucchi, nel dare il giusto aplomb e il giusto equilibrio alla sua interpretazione. Lodevoli sono anche le prove di Nina Arianda e Shirley Henderson, che vestono i panni delle compagne dei due. Il loro arrivo dà un contributo notevole all'evoluzione dell'opera e permettere allo spettatore di scrutare ancor di più nelle mura domestiche di questi due grandi personaggi. Ad un'opera che è anche un apologo sul mestiere dell'attore, di chi preferirebbe morire sul palcoscenico piuttosto che avere una lunga vita lontana dalle scene, di chi, come Stan, dopo la morte del collega e amico, andò avanti ancora fino alla fine a scrivere testi e preparare nuove scene che solo loro due avrebbero potuto interpretare. Un ultimo gesto di affetto e di omaggio a una delle coppie più memorabili della storia del cinema. E insomma film, con una sceneggiatura lineare e una regia brava a spogliarsi di ogni svolazzo mettendosi al servizio della storia e dei suoi protagonisti facendo ben attenzione a restituire i colori, i modi, i suoni, le luci, gli abiti, i modi di fare di una dorata epoca lontana, davvero bello, non memorabile, ma gradevole.
Giudizio in sintesi: Piacevole, senza fronzoli, rafforzato dalle ottime interpretazioni dei protagonisti (bravissimi i due attori ma a mio avviso Steve Coogan straordinario con una somiglianza sia fisica che mimica incredibile), Stanlio & Ollio è un gradito (gradevole, intelligente e riuscito) omaggio, simpatico e malinconico allo stesso tempo, a due grandi comici del passato.
Consigliato: La sceneggiatura e l'appassionante interpretazione rendono Stanlio & Ollio un film adatto a tutti, perfino a chi non ne ha mai sentito parlare.
Voto: 7+

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