martedì 21 aprile 2020

Captain Marvel (2019)

Titolo Originale: Captain Marvel
Anno e Nazione: USA 2019
Genere: Azione, Fantascienza, Avventura
Produttore: Kevin Feige
Regia: Anna Boden, Ryan Fleck
Sceneggiatura: Anna Boden, Ryan Fleck
Geneva Robertson-Dworet, Jac Schaeffer
Cast: Brie Larson, Samuel L. Jackson, Ben Mendelsohn, Lee Pace
Djimon Hounsou, Lashana Lynch, Gemma Chan
Annette Bening, Clark Gregg, Jude Law
Durata: 123 minuti

Brie Larson nell'adattamento cinematografico dei fumetti della Marvel Comics incentrato sul personaggio Carol Danvers.
Guerriera Kree in lotta con gli alieni mutaforme Skrull, Vers giunta sulla Terra scopre che da lì provengono i suoi pochi ricordi.
Recensione pubblicata su Pietro Saba World il 21/04/2020 Qui - Ventunesimo film di questo tanto amato (da me) MCU (Marvel Cinematic Universe), Captain Marvel (il primo interamente dedicato ad un personaggio femminile) è un film di transizione tra un Avengers (Infinity War) e l'altro, indispensabile infatti viatico prima di vedere l'atteso Avengers: Endgame (manco ormai solo io), il prequel ambientato negli anni '90 dedicato alla supereroina (pare) più forte di tutti. Captain Marvel colma il ritardo "di genere" (l'unico a dire il vero) con la rivale DC Comics, ma ha il grande pregio di non fermarsi alla semplice etichetta. Persino la selezione musicale (si va dai Garbage alle Hole passando per i No Doubt di "Just a Girl" come accompagnamento a una scena di lotta) è tutta improntata su un'idea di Girl Power che non diventa mai pedante, né tanto meno predominante rispetto al quadro generale. La pellicola in alcuni aspetti prova in ogni caso a distinguersi dalle altre pellicole Marvel: montaggio serrato, passaggi temporali repentini, richiesta di attenzione da parte dello spettatore per comprendere appieno le vicende (simbolica la sequenza in cui gli Skrull danno un'occhiata al passato misterioso della protagonista), ma soprattutto la struttura narrativa apparentemente non convenzionale. Senza dubbio è la commedia ciò che funziona di più: Samuel L. Jackson nei panni di un Nick Fury "gattaro" e in balia degli eventi, Skrull meno spaventosi di quello che sembrano, il gatto Goose che riserverà sorprese, e una Brie Larson molto deliziosa, ironica e carismatica. Il percorso della protagonista Carol Denvers (la storia, ambientata nel 1995, segue appunto lei nel suo percorso per diventare Capitan Marvel, dopo che la Terra è finita al centro di un conflitto intergalattico tra due mondi alieni) è molto toccante e coinvolgente, frutto di un grande lavoro di scrittura da parte dei 7 sceneggiatori, che rivitalizzano il tema della superiorità e dell'unicità di un forte e risoluto carattere umano, pieno di speranza, rispetto a un miliardo di protoni e superpoteri vari, che comunque visivamente fanno la loro porca figura. Invece non mi ha convinto la gestione delle scene d'azione da parte della coppia di registi (già conosciuti con Mississippi Grind, non esattamente un gran film) Anna Boden e Ryan Fleck: poche, frettolose e confuse, ed è un peccato vista l'importanza del personaggio. Ma va bene così: il film (che comunque non è né perfetto né il migliore dei cinecomic della Marvel) intrattiene, provoca sia la risata sia la commozione, e riesce a mixare generi, dal thriller al fantasy, dal drammatico al comico in modo discreto. Durante i titoli di coda, come da tradizione, due scene inedite: una crea hype, l'altra no, una semplice gag. Doppio omaggio per Stan Lee: sigla Marvel con lui protagonista assoluto (è questo il primo dopo la sua morte) e classico (purtroppo ultimo) cameo. Voto: 7

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